
Una giornata a spasso per Cordoba
Cordova (o Cordoba) è la penultima tappa del nostro tour in Andalusia. La città è famosa per la sua bellissima moschea-cattedrale, ma è anche molto affascinante perdersi per i suoi vicoli curati. Ogni angolo di Cordoba sembra raccontare una storia.
Il periodo migliore dell’anno per visitarla è la primavera, non solo per le temperature moderate, ma anche perché nella prima metà di maggio la città ospita il Concurso e il Festival de Patios Cordobeses. In questa occasione, è possibile visitare i numerosi giardini e patios che partecipano al concorso, nominato Patrimonio immateriale dell’UNESCO. A tal proposito un salto nel Vicolo de las Flores non può mancare nel vostro girovagare per le vie di Cordoba. Qui, oltre ad ammirare i vicoli bianchi cosparsi di fiori che crescono nei loro vasetti blu, molti chitarristi e musicisti si esibiscono per intrattenere i turisti.
Nello stesso mese si celebrano anche le Croci di Maggio, la Battaglia dei Fiori e il Concorso dei Cancelli e dei Balconi. La città si colora di fiori e si riempie di musica, grazie agli spettacoli di flamenco che si svolgono per le strade. Come se non bastasse, il mese di maggio si conclude con la Fiera de Cordoba, una grande festa che prevede concerti, corride e spettacoli.
Se invece avete intenzione di visitarla in estate, Cordoba ospita da fine giugno a inizio luglio il Festival Internacional de Guitarra. In questo periodo si svolgono numerosi concerti di flamenco, rock e blues. In tale occasione la sera potrete assistere ad alcuni spettacoli nei giardini dell’Alcazar.
Cordoba è poi famosa per i suoi centri termali arabi. Quindi a fine giornata, dopo aver visitato le migliori attrazioni della città, considerate l’idea di concedervi una pausa rilassante.
Annoiarsi qui è praticamente impossibile!
La Mezquita di Cordoba
Patrimonio dell’UNESCO insieme all’intero centro storico di Cordoba, la Mezquita è un edificio unico nel suo genere. Le sue dimensioni e l’altezza dei suoi soffitti la rendono il monumento più emblematico dell’architettura religiosa islamica. Testimonianza fondamentale del Califfato di Cordoba, per molto tempo è stata la seconda moschea più estesa al mondo, dopo la Sacra Moschea della Mecca.
La Mezquita venne fatta edificare dal califfo Abderraman I nella seconda metà del VIII secolo sui resti di un’antica basilica visigota. I numerosi ampliamenti degli anni successivi la trasformarono in una grande moschea, contenente ben 1293 colonne interne. Con la conquista di Cordoba da parte di Ferdinando III di Castiglia, nel 1236 la Mezquita fu riconvertita in cattedrale ed integrata con una sontuosa struttura cattolica. Questa comprende le cappelle perimetrali, ricche di dipinti in stile rinascimentale e altari in marmo e in pietra.
Dal punto di vista architettonico, unisce numerosi valori artistici orientali e occidentali. Stile gotico, arabo, barocco e rococò convivono in questo esempio unico di commistione tra arte islamica e cristiana. Al suo interno, l’edificio include elementi fino a quel momento inauditi nell’architettura religiosa islamica, come l’uso di doppi archi per sostenere il tetto. Le sue innovative tecniche di costruzione (vedi l’uso della pietra con il mattone) riprendono, integrandole, le tecniche romano/visigote. Inoltre, si può notare il capitello “a nido d’ape“, che influenzerà notevolmente tutta l’architettura spagnola. Un’altra innovazione è rappresentata dalla combinazione della volta a crociera con un sistema di archi polilobati, che conferisce stabilità e solidità all’insieme.
Nel XVIII secolo all’interno della Mezquita venne inserito anche un cortile, detto Patio de los Naranjos, contenente ben novanta alberi di arancio.
I biglietti possono essere acquistati tramite il sito della Mezquita, dove si possono trovare anche ulteriori informazioni aggiornate.



Il Ponte Romano
Questo imponente ponte in pietra è stato costruito dai romani nel I secolo a.C. All’epoca si trattava dell’unico ponte che permetteva il passaggio del fiume Guadalquivir. Oggi invece il Ponte Romano è esclusivamente pedonale e, dopo numerosi restauri, vanta ben 16 arcate e una lunghezza di 247 metri.
Alle due estremità sorgono la Torre de la Calahorra e la Puerta del puente. Queste tre strutture sono state dichiarate nel loro insieme Sito di Interesse Culturale, beni storici spagnoli da preservare.
La torre de la Calahorra, costruita a scopi difensivi in epoca araba, ospita oggi un museo audiovisivo che racconta il periodo di massimo splendore di Cordoba. Durante la dominazione islamica Cordoba era infatti la capitale di Al-andalus, ovvero il territorio spagnolo occupato dagli arabi, e un importante crocevia di culture e religioni.


Alcazar dei Re cristiani
A Cordoba si dice che le mura dell’Alcazar racchiudano l’intera evoluzione artistica della città. E come dar torto a questa affermazione?
Il palazzo nacque come fortezza visigota ma nel corso dei secoli passò sotto diverse dominazioni, subì varie modifiche e fu utilizzato per molteplici scopi.
Inizialmente la sua funzione era di tipo difensiva, ma in seguito all’invasione islamica la roccaforte divenne un palazzo reale. I Mori, come per i palazzi dell’Alhambra di Granada e l’ Alcázar di Siviglia, abbellirono la fortezza con giardini, fontane e il loro inconfondibile stile artistico.
In seguito alla Reconquista spagnola, nel 1328, Alfonso XI di Castiglia iniziò la costruzione del palazzo come lo conosciamo oggi. La nuova struttura mantenne solo una parte delle rovine moresche, ma Alfonso decise di continuare ad utilizzare lo stile architettonico mudejar per far si che il palazzo mantenesse un aspetto arabeggiante.
Durante il regno di Isabella di Castiglia e del marito Ferdinando, l’Alcázar venne affidata al tribunale d’inquisizione spagnola e molte stanze e i bagni arabi furono trasformati in celle per i detenuti e in camere per le torture.
Da qui i re cattolici diressero gli ultimi assalti contro la dinastia Nazríd di Granada, ultimo regno arabo presente sul suolo iberico guidato dal re Boabdil. Inoltre nella torre del Homenaje Cristoforo Colombo, nel 1486, chiese i fondi per l’avventura marittima verso le Americhe.
Nel 1492, oltre alla scoperta dell’America, il regno di Granada fu sconfitto e i re cattolici cedettero il palazzo alle autorità ecclesiastiche che lo trasformarono nel Tribunale del Santo Uffizio.
Dopo circa tre secoli Napoleone utilizzò la struttura come base militare ma dopo la formulazione nel 1812 della Costituzione Spagnola, l’Alcázar fu riutilizzata come carcere civile.
Solo a metà del 900 il palazzo fu ceduto al comune di Cordoba diventando monumento nazionale e attrazione turistica.
Solo dopo aver appreso la storia contorta di questo luogo riusciamo a passeggiare tra le fontane e il verde dei giardini apprezzandolo pienamente.
Se entrate all’Alcázar è praticamente d’obbligo salire sulla torre del Homenaje. Da qui la vista sulla città vale lo sforzo dell’ascesa e magari vi sentirete tutti un po’ dei Cristoforo Colombo.
Plaza de la Corredera
Unico esempio di piazza rettangolare in Andalusia, Plaza de la Corredera ricorda molto Plaza Mayor di Madrid. Edifici a tre piani color ocra, bianco antico e verde oliva, posti su porticati delle stesse tonalità, incorniciano la piazza creando una meravigliosa geometria.
Pare che sia stata costruita sui resti di un antico circo romano o di un anfiteatro.
Durante il Medioevo, fu lo scenario di numerosi autodafé (esecuzioni dell’Inquisizione), così frequenti da rendere necessario che il boia vivesse nella stessa piazza, per essere sempre reperibile.
Successivamente, divenne una plaza de toros fino al XVII secolo, quando l’architetto Antonio Ramos la trasformò completamente, conferendole l’aspetto attuale. Solo due edifici furono mantenuti nel progetto di Ramos: l’antico Comune e la Casa di Doña Jacinta, risalenti al XVI secolo.
Alla fine del XIX secolo fu utilizzata come sede del mercato principale della città.
Oggi è una piazza pedonale e durante la bella stagione si riempie di tavolini dei numerosi bar e ristoranti, trasformandosi in un caffè all’aperto.

Il tempio romano
Passeggiando per il centro di Cordoba non può sfuggirvi il maestoso tempio romano. Dalle dimensioni delle colonne capiamo subito l’importanza di questi resti antichi, siamo probabilmente di fronte a uno dei ritrovamenti più importanti di epoca romana.
L’elevato numero delle alte colonne del tempio fa presupporre che il sacro edificio avesse una pianta rettangolare con lati di 32 e 16 metri. Le restanti mura oggi sono state integrate con l’edificio ospitante il Comune di Cordoba e purtroppo gli edifici moderni stonano parecchio con le antiche e maestose colonne romane.

Terme Hammam Al Andalus
In tutta l’Andalusia aleggia il ricordo dei bagni arabi e detto francamente dopo giornate intere passate a scoprire queste bellissime città la stanchezza si fa anche un po’ sentire.
Il nostro consiglio è quindi quello di godervi un momento di meritato relax all’interno delle Terme Hammam Al Andalus. I suoi interni sono decorati come gli antichi bagni dei Mori, con bellissime colonne e diverse zone contenenti vasche di acqua calda e fredda.
Un tempo gli arabi usavano le terme per purificare il corpo prima di entrare nella moschea e purificare l’anima. Oggi le terme hanno una funzione diversa ma dopo aver provato questa esperienza ci siamo sentiti rigenerati, pronti per affrontare una serata scoppiettante nel centro storico di Cordoba!
Cliccando sul pulsante potrai trovare diverse informazioni sul centro termale e prenotare una fascia oraria che più ti è comoda. Ultima raccomandazione: ricorda di conservare il biglietto della Mezquita, grazie ad esso avrai uno sconto del 15% sull’ingresso e su tutti i trattamenti delle terme!
Come concludere al meglio una giornata a Cordoba
Dopo aver girato in lungo e in largo per le antiche vie di Cordoba non può mancare una buona cenetta andalusa. Il piatto tipico del luogo è la coda di toro, una sorta di stufato morbidissimo; assolutamente da provare e gustare.
Noi abbiamo passato una piacevolissima serata alla Taberna Patio della Juderia. In questo locale, situato in Calle Conde y Luque 6 (nel cuore di Cordoba, dietro la Mezquita), sono organizzati veri e propri spettacoli di Flamenco durante la cena. Il locale è spettacolare in quanto tutti i tavoli sono allestiti all’interno di un bellissimo patio ristrutturato in stile arabo.
Ascoltare i virtuosismi della chitarra e assaggiare le prelibatezze locali immersi in questa atmosfera moresca è a nostro avviso un’esperienza da fare.
Per maggiori informazioni sul ristorante e sull’arte del Flamenco vi lasciamo i link qui sotto.
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