
Umbria e dintorni: itinerario on the road in 9 giorni
Immaginate una regione ricca di colline verdeggianti, prati colorati e potenti cascate, ma anche borghi medievali, cunicoli etruschi e cattedrali decorate.
Provate a pensare che in questa regione ci siano ottimi vini e piatti tipici da leccarsi i baffi.
Non state sognando, siete in Umbria!
Per poter esplorare questa magnifica zona in tutta comodità, il modo migliore è attraverso un viaggio on the road. Il periodo migliore, secondo noi, è tra la primavera e l’inizio dell’estate.
Vi porteremo con noi attraverso il nostro on the road di Umbria e dintorni e speriamo che tramite il nostro racconto vi possiate innamorare anche voi del “cuore verde” d’Italia.
GIORNO 1: AREZZO
Arrivando da Torino ci siamo fermati una giornata ad Arezzo prima di iniziare nostro tour on the road dell’Umbria. È una città toscana che da molto volevamo visitare perché è un vero capolavoro artistico.
Scoprirete infatti che Arezzo è la patria della musica. Qui Guido d’Arezzo inventò la prima notazione musicale!
Ma questa antica città etrusca è anche famosa grazie alle opere di Francesco Petrarca. Se siete interessati alla vita del padre della poesia italiana potrete visitare la sua casa, oggi sede dell’accademia Petrarca.
Arezzo ci ha poi fatto sentire nel set cinematografico del film La vita è bella. Infatti passeggiando tra le sue vie potrete rivivere tutte le scene romantiche tra Guido e Dora e cliccando qui potrete conoscere il nostro itinerario sulle tracce delle ambientazioni di questa famosissima pellicola italiana.
Non potete poi perdervi le opere di Piero della Francesca che decorano l’abside della chiesa di San Francesco. Mentre nella chiesa di San Domenico si può ammirare il prestigioso crocefisso di Cimabue.
Noi per comodità abbiamo soggiornato presso La Corte del Re, un bellissimo palazzo storico che si affaccia su Piazza Grande. Pensate che in questa piazza Giorgio Vasari progettò il grande loggiato per volere di Cosimo I De’ Medici.

GIORNO 2: VALTIBERINA E GUBBIO
La mattina successiva, diretti verso l’Umbria, ci siamo fermati a visitare alcuni borghi della Valtiberina.
Come prima tappa, abbiamo fatto colazione ad Anghiari, una cittadina medievale inserita nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”. Scenario della famosa battaglia in cui le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi, ancora oggi conserva il suo fascino grazie alle possenti mura duecentesche.
Successivamente, ci siamo diretti verso Sansepolcro, il paese natale di Piero della Francesca. Qui potrete passeggiare tra le vie del centro storico e visitare il museo dell’Aboca. Enea, avendo studiato chimica farmaceutica ha apprezzato moltissimo il tour alla scoperta delle erbe medicinali.
A proposito di Piero della Francesca, a pochi chilometri da qui potrete trovare un suo capolavoro. Monterchi infatti custodisce il celebre affresco “la Madonna del Parto”, dipinto dall’artista in onore di sua madre, a metà del XV secolo.
In meno di un’ora di macchina abbiamo raggiunto la nostra prima tappa in Umbria: Gubbio. Siamo rimasti incantati da questo bellissimo gioiello medievale arroccato sul monte Ingino. La città è totalmente costituita da edifici in calcare grigio; i più famosi sono il Palazzo dei Consoli e il Palazzo Pretorio, che si affacciano su Piazza Grande.
Vi basterà passeggiare per le sue stradine per scoprire le affascinanti opere architettoniche di Gubbio. Inoltre a chi è appassionato di Don Matteo consigliamo di alloggiare all’hotel Relais Ducale, in Piazza Grande. Qui infatti potrete trovare alcune ambientazioni del set cinematografico del prete più famoso d’Italia.
Ultima tappa imperdibile di Gubbio è la Basilica di Sant’Ubaldo. La si può raggiungere grazie alla storica funivia composta da piccole gabbie della capienza di due persone oppure a piedi, passando per una strada sterrata che sale verso la cima del monte Ingino.
Per finire la giornata al meglio vi consigliamo di cenare a “La taverna del lupo”. Il sapore dei loro piatti vi conquisterà.


GIORNO 3: PERUGIA
Dopo 45 minuti di auto da Gubbio siamo arrivati a Perugia, capoluogo dell’Umbria. Il nostro consiglio è iniziare la visita lasciando l’auto nel parcheggio di Piazza Partigiani. Da qui potrete raggiungere il centro mediante un sistema di scale mobili che attraversano i sotterranei della Rocca Paolina. Si tratta di un’antica fortezza che ha rappresentato l’autorità papale fino al 1860, anno della nascita del Regno d’Italia.
Il fulcro della città è Piazza IV Novembre, dove spiccano il Duomo, il Palazzo dei Priori e la Fontana Maggiore. Quest’ultima veniva anticamente alimentata dall’acquedotto che prelevava l’acqua dal Monte Pacciano. Oggi l’acquedotto non è più attivo, ma è possibile visitarlo attraverso una suggestiva passeggiata.
Un’altra opera da non perdere è il pozzo etrusco, risalente al IV o III secolo a.C. Grazie ad un sistema di cunicoli e scale è possibile raggiungere il punto più profondo, a 37 metri dalla superficie.
Fuori dal centro storico, vi consigliamo un’attrazione unica: la fabbrica Perugina. Qui potrete scoprire la sua storia nel museo, degustare diversi tipi di cioccolatini e visitare gli impianti di produzione.
Per trascorrere una piacevole serata, potete cercare un ristorantino in via della Viola, quartiere recentemente riqualificato e abbellito con opere di arte urbana. Noi abbiamo cenato al Civico 25, un ristorante wine bar molto accogliente e con una cucina ricercata.

GIORNO 4: ASSISI, SPELLO, MASTRI BIRRAI UMBRI, FOLIGNO
Il quarto giorno ci siamo alzati presto per visitare un luogo magico in completa solitudine: l’Eremo delle Carceri. Si tratta di un piccolo insediamento abitativo, a 791 metri di altitudine, circondato da un bosco di lecci secolari. Qui San Francesco si ritirava con i suoi seguaci per meditare e pregare.
Assisi è una meta molto famosa nei tour dell’Umbria e il rischio di trovare folle di visitatori e pellegrini è molto alto. Quindi prima di visitare la città ci siamo subito diretti alla Basilica di San Francesco. Al suo interno potrete ammirare bellissimi affreschi, alcuni dei quali di Giotto e di Cimabue.
Assisi è sicuramente una cittadina medievale molto affascinante, fare due passi tra i suoi vicoli di pietra rosa ne vale assolutamente la pena. Cercate di non fare troppo caso a tutti i negozi di souvenir religiosi e dirigetevi verso il Tempio di Minerva e la Basilica di Santa Chiara. Da qui si può inoltre godere di una bella vista sulla valle ricca di ulivi.
A pochi chilometri da Assisi si può arrivare a Spello, definito uno dei borghi più belli d’Italia. Le sue origini sono molto antiche, fu fondata da Ottaviano Augusto con il nome di Colonia Iulia Hispellum.
Il periodo migliore per visitarla è tra Maggio e Giugno perché la città si riempie di fiori. Una festa molto famosa è l’Infiorata che si tiene a Maggio. In questa occasione le vie e le piazze si riempiono di tappeti floreali per onorare il passaggio del Corpo di Cristo portato in processione dal vescovo. Nel mese di Giugno invece i balconcini del borgo si danno battaglia per la manifestazione “finestre, balconi e vicoli fioriti”. Passeggiando per le vie di Spello noterete che alcune abitazioni sfoggiano vicino all’ingresso delle targhette di ceramica che riportano il risultato della competizione e l’anno.
Come aperitivo della giornata vi consigliamo di visitare il birrificio Mastri Birrai Umbri. I ragazzi che vi porteranno a vedere lo stabilimento sono molto simpatici e vi spiegheranno tutti i passaggi per ottenere una buona birra. Alla fine della visita potrete fare un’ottima degustazione accompagnata con un tagliere di salumi e formaggi Km0. Da non perdere!
Il quarto giorno abbiamo dormito a Foligno, una città dove merita sicuramente la pena fare due passi dopo cena.



GIORNO 5: RASIGLIA, MONTEFALCO, SPOLETO, SANT’ANATOLIA DI NARCO
Uno dei borghi che ci è piaciuto di più durante questo tour on the road è sicuramente Rasiglia, un piccolo paese a circa 20 Km da Foligno situato nella valle del Menotre. Anche in questo caso conviene arrivare la mattina presto, prima che arrivino i pullman carichi di turisti che rovinerebbero parte dell’atmosfera.
Rasiglia è un borgo che sembra essere uscito da un libro di fiabe. Tra le case in pietra scorrono molti ruscelli che creano qua e là bellissime cascatelle e laghetti. Grazie a questa particolarità il borgo è anche conosciuto come la “Venezia dell’Umbria”. Assolutamente da non perdere!
Lasciata Rasiglia siamo tornati verso valle per visitare il borgo del vino: Montefalco! Anche questo borgo è considerato essere uno dei borghi più belli d’Italia ed è il punto di riferimento della regione vinicola. Tra queste colline ricche di vigneti infatti viene prodotto il pregiato Montefalco Sagrantino Docg e del Montefalco rosso.
Saliamo nuovamente in macchina per raggiungere in un ora e mezza Spoleto. Dopo aver mangiato un boccone al volo iniziamo a visitare Spoleto utilizzando l’efficiente sistema di scale mobili sotterraneo.
Il monumento principale della città è sicuramente il Duomo, scendere la scalinata che porta alla chiesa regala un colpo d’occhio d’avvero notevole. Saliamo poi alla Rocca Albornoziana, una magnifica fortezza che simboleggiava il potere della Chiesa di Roma dopo il 1400. Da qui si può vedere poi il maestoso Ponte delle Torri che unisce Spoleto al Monteluco. Il punto panoramico per scattare delle belle foto al ponte però è a nostro avviso dall’altro versante: si parcheggia nei pressi di un tornante della SP 462 e si percorre a piedi un tratto del sentiero “giro dei condotti”.
La quinta notte l’abbiamo passata all’interno di un antico convento Francescano, completamente ristrutturato, a Santa Anatolia di Narco. Il Convento di Santa Croce è sicuramente un luogo tranquillo dove recuperare un po’ di energie prima di iniziare una nuova giornata!




GIORNO 6: CASTELLUCCIO DI NORCIA, NORCIA, CASTELDILAGO
Castelluccio di Norcia è uno di quei posti in Italia in cui bisogna assolutamente andare almeno una volta. Si tratta di un borgo in cima ad una collinetta che domina una vasta pianura. Qui tra giugno e luglio fioriscono migliaia di fiori colorati, un vero spettacolo per gli occhi.
In questa zona è possibile svolgere diverse attività, dal trekking nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini a escursioni a cavallo nella pianura. Vi consigliamo di andare a mangiare all’osteria Lu Soccio dove potrete assaggiare tutte specialità della zona e godere di una vista panoramica sulla Piana di Castelluccio.
Dopo aver fatto una splendida passeggiata a cavallo tra i campi di lenticchie, siamo scesi a Norcia. Purtroppo la città è ancora in costruzione dopo il terribile terremoto di magnitudo 6.5 che nel 2016 ha colpito quest’area dell’Umbria. È veramente impressionante camminare tra le rovine e gli edifici crepati. Purtroppo quasi tutti i negozi di Norcia si sono spostati fuori dalle mura in un complesso di prefabbricati. Nonostante il clima che si respira da queste parti, qui potrete trovare tutti i famosi prosciutti, salumi e formaggi famosi della zona. È un luogo unico per il palato e vi invitiamo ad acquistare qualche souvenir per sostenere queste persone, che di aiuti sembrano averne ricevuti pochi in questi 5 anni.
Nel tardo pomeriggio siamo arrivati nel borghetto di Casteldilago, un bellissimo paesino di pietra vicino alle famose cascate delle Marmore. Un tempo Casteldilago era una fortificazione strategica per il controllo della Valnerina. Da qui infatti passavano due importanti arterie consolari: la via Flaminia e la via Salaria.
Qui abbiamo passato due notti in un alloggio situato proprio in cima al borgo. Una delle due sere abbiamo cenato nel borgo, all’osteria dello Sportello, dove si mangia davvero benissimo! Super consigliato.



GIORNO 7: NARNI E CASCATA DELLE MARMORE
Il settimo giorno non ci siamo riposati ma ci siamo alzati presto per andare a Narni, o meglio a Narnia in latino. La leggenda racconta che tra Narni e Perugia vivesse un pericoloso grifone contro il quale le due città si coalizzarono per ucciderlo. Una volta ucciso, Perugia si tenne le ossa mentre Narni la pelle rossa. Per questo motivo Perugia ha lo stemma con il grifone bianco mentre Narni ne ha uno rosso.
Narni è inoltre famosa per avere ispirato il nome del libro “le cronache di Narnia”. Infatti quando C.S. Lewis lo scrisse nel 1950, scelse di chiamare il luogo immaginario da lui inventato Narnia semplicemente perché gli piaceva il suono del nome.
Noi purtroppo non siamo riusciti a scendere nei sotterranei della città in quanto erano chiusi, ma è sicuramente un luogo da non perdere. Appena potremo torneremo a Narni per visitare i suoi cunicoli ricchi di storia e opere d’arte.
Nel pomeriggio siamo invece andati a vedere le potenti cascate delle Marmore, basta osservarle per capire che sono tra le più alte d’Europa!
Dopo aver scattato un po’ di foto e percorso a piedi alcuni sentieri dall’aspetto tropicale siamo andati a fare rafting nel fiume Nera insieme al fantastico gruppo di Rafting Marmore. Pensate che il punto di partenza dell’escursione è proprio sotto le cascate. Da qui si riesce a sentire tutta la potenza dell’acqua che cade percorrendo un dislivello di 165 metri.


GIORNO 8: SAN GEMINI, CARSULAE, ACQUASPARTA, TODI
La mattina presto ci siamo diretti verso uno dei “Borghi più belli d’Italia”, situato nel cuore dell’Umbria: San Gemini. L’origine del nome è davvero particolare: la città assunse questo nome nel IX secolo in onore al monaco siriano Yemin (Gemino) che si recò qui in Umbria a predicare.
Abbiamo passeggiato per un’oretta tra le sue incantevoli viuzze, passando fra scalinate, torrioni e arcate e ci è sembrato di essere tornati nel medioevo. Ma appena fuori dalla città, ci è capitato nuovamente di essere catapultati in un’altra epoca: quella dell’impero romano.
Infatti, a soli 4 km in direzione nord, è possibile visitare i resti di un’antica città romana: Carsulae. Si tratta di un museo archeologico a cielo aperto, in cui è ben visibile la via Flaminia che collega tutti gli edifici principali della città. Si possono ammirare, con un po’ di immaginazione, una basilica, un teatro, un anfiteatro, un arco, alcuni monumenti funerari e molto altro.
Lasciata l’epoca romana, ci siamo teletrasportati alla fine del Rinascimento. Ci siamo diretti ad Acquasparta, la cui piazza principale è intitolata a Federico Cesi, fondatore, nel 1603, dell’Accademia dei Lincei.
Proseguendo verso nord siamo arrivati nel primo pomeriggio a Todi, la “città ideale” come la chiamano i tuderti. Todi è una città medievale costruita in cima ad una collina per dominare la vallata sottostante. Tra le sue tre cerchia di mura si possono ammirare splendidi palazzi storici e chiese imponenti. Sono un esempio il Palazzo dei Priori che si affaccia nella bellissima Piazza del Popolo e la chiesa di san Fortunato in cui è conservata la tomba del poeta Jacopone da Todi.
Dopo aver cenato nella bellissima terrazza di “Ristorante Umbria” abbiamo passato la notte in un luogo davvero particolare: il castello di Belforte. Ci troviamo nella campagna di Todi, in cima ad una collinetta. La particolarità del B&B è che tutte le camere sono differenti e richiamano temi medievali. È stato veramente affascinante dormire in una delle torri del castello, super consigliato!



GIORNO 9: CIVITA DI BAGNOREGIO, ORVIETO
La mattina del nono giorno abbiamo fatto una piccola deviazione nel Lazio per visitare lo splendido borgo di Civita di Bagnoregio, anche conosciuto come “la città che muore”. Questo soprannome è dovuto alla continua rapida erosione della collina di argilla e tufo su cui è costruita la città.
Dentro una vecchia casa adibita come una mostra, il vecchio proprietario ci racconta dei tempi gloriosi di Civita, quando il borgo era molto popolato e iniziavano i lavori di costruzione del nuovo ponte. Se si vogliono conoscere i motivi dell’aspetto della valle dei Calanchi vi invitiamo a visitare il museo geologico e delle frane.
Dopo aver passeggiato per le antiche vie di Civita ci siamo diretti a Orvieto. La bellezza di questa città ci ha veramente colpito. Il Duomo di Orvieto è sicuramente uno dei più belli, se non il più bello, d’Italia. Al suo interno sembra di passeggiare dentro un museo di opere d’arte. Tra tutte, siamo rimasti folgorati dalla bellezza de “La pietà”, un’opera realizzata dall’architetto e scultore orvietano Ippolito Scalza.
La seconda attrazione più famosa della città è il Pozzo di San Patrizio, risalente al XVI secolo. Questa straordinaria opera architettonica serviva per garantire l’approvvigionamento di acqua alla città, anche in caso di assedio.
Da non perdere è poi la visita guidata di Orvieto Underground. Dovete sapere infatti che sotto tutta la città si nascondono più di 1200 grotte collegate da chilometri di gallerie. Questo labirinto, insieme ai pozzi e alle cisterne sotterranee, fu scavato nel tufo a partire dal V secolo dagli Etruschi. Grazie alla guida potrete scoprire la storia di Orvieto, uscendo la visiterete con occhi diversi.
Se siete interessati alla storia etrusca vi consigliamo di cenare al “labirinto di Adriano”. Qui, oltre a mangiare molto bene, potrete visitare i cunicoli scoperti casualmente durante la ristrutturazione del locale negli anni ottanta.




Il nostro on the road dell’Umbria purtroppo finisce qui, ma se volete conoscere meglio tutte le tappe non perdetevi i prossimi articoli e venite a trovarci su Instagram, ci trovate come @esttravel.it!

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