
Phoenix Park: il polmone verde di Dublino
Uno dei luoghi che bisogna assolutamente visitare a Dublino è Phoenix Park. Con una superficie di 707 ettari, quest’area verde possiede il titolo di parco murato più grande d’Europa.
Infatti è delimitato da 11 km di mura che partono dall’aeroporto di Dublino e terminano a O’Connell Street. Gli ingressi da Parkgate Street e Castleknock Gate sono aperti tutti i giorni sia di giorno che di notte, particolarità che permette a tutti di fuggire dal caos cittadino a qualsiasi ora della giornata.
Il nome del parco potrebbe far pensare che derivi dalla fenice, ma in realtà questo uccello mitologico non c’entra affatto. “Phoenix” sembra che derivi dalla traduzione delle parole gaeliche “fionn uisce”, che significano “acqua chiara”. Questo nome farebbe riferimento ad una fonte d’acqua che sgorgava nella zona.
Circa un terzo del verde è ricoperto da latifoglie: querce, frassini, faggi e ippocastani sono solo alcune specie di alberi che si trovano passeggiando tra i sentieri del parco.
Per arrivarci, si possono prendere dal centro di Dublino gli autobus 25, 26, 66, 67, 66E o 66B. Il servizio di bus della città è decisamente buono: i biglietti si riescono ad acquistare direttamente pagando il conducente (portatevi delle monete), su molti mezzi è possibile ricaricare i cellulari e non abbiamo mai dovuto aspettare a lungo alla fermata. In alternativa si può fare una bella passeggiata lungo il fiume Liffey passando davanti alla storica fabbrica della Guinness e alla Corte di giustizia penale d’Irlanda.
Arrivati a Phoenix Park è possibile noleggiare le biciclette nei pressi del cancello di Parkgate Street (1 ora: 6 €, 3 ore: 10 €, tutto il giorno: 15 €). Noi abbiamo deciso di girare il parco a piedi alla ricerca dei famosi “deers”, i daini che popolano il parco. Tuttavia l’area verde è molto vasta quindi dovete valutare a seconda delle vostre necessità cosa è più conveniente.
Le origini di Phoenix Park e la colonia di daini
Per conoscere le origini di Phoenix Park dobbiamo tornare al 1662, quando il Duca di Ormond, viceré d’Irlanda, fece chiudere con delle mura i terreni confiscati ai monaci di Kilmainhaim.
Un tempo il parco aveva delle dimensioni maggiori in quanto si estendeva più a sud del fiume Liffey includendo anche il Priorato di Kilmainham. Successivamente, con la costruzione del Royal Hospital di Kilmainham, la sua superficie fu ridotta a quella attuale mantenendo i confini a nord del fiume.
Il parco è stato concepito nel ‘600 come riserva di caccia per il re Carlo II. A tal scopo fu inserito al suo interno un branco di daini. Da essi discende la colonia che abita la zona boschiva del parco. È incredibile come questi animali, generalmente molto timorosi dell’uomo, oggi vivano in completa tranquillità tra i turisti che cercano di circondarli per avvicinarsi il più possibile.
Un consiglio: se volete attirare la loro attenzione non corretegli dietro (come abbiamo visto fare da alcuni turisti molesti), portate con voi qualche carota e loro si faranno fare tutte le foto che volete.
Noi li abbiamo visti nella zona del Knockmary Cromlech, ovvero l’area archeologica in cui sono visibili i resti di cinque pietre verticali che sostengono una pietra tombale, un cosiddetto dolmen. Pensate che tra Knockmaroon e Islandbridge gli archeologi hanno scoperto che qui viveva una comunità circa 5.500 anni fa.
Più tardi anche i vichinghi abitarono Phoenix Park. A tal proposito sono state ritrovate circa 40 tombe di questo popolo, rendendo il parco il più grande cimitero vichingo al di fuori della Scandinavia.




I monumenti di Phoenix Park
Wellington Monument: si tratta dell’obelisco più alto d’Europa (63 m) ed è stato costruito in onore del duca di Wellington, generale e politico britannico nato a Dublino nel 1769. Sir Arthur Wellesley, duca di Wellington, è famoso per aver combattuto e vinto molte battaglie in India, comandò l’esercito anglo-portoghese durante la guerra di indipendenza spagnola sconfiggendo l’armata francese e fu una delle figure chiave che portò alla sconfitta di Napoleone a Waterloo. Per costruire l’obelisco ci sono voluti oltre 40 anni.
Magazine Fort: all’interno di Phoenix Park è presente un forte costruito nel 1735. Questo sito militare è stato utilizzato dagli inglesi come magazzino di armi e munizioni fino al 1922. Dopo il trattato Anglo-Irlandese, Magazine Fort passò sotto il controllo degli irlandesi che continuarono ad utilizzarlo fino al 1980.
Papal Cross: si tratta di una croce eretta per accogliere Papa Giovanni Paolo II il 29 settembre 1979. Pensate che alla messa tenutasi nel parco parteciparono un milione di persone, circa un terzo della popolazione di tutta l’Irlanda!
American Ambassador’s Residence: la dimora attualmente sede dell’ambasciata americana fu costruita nel 1776 dal colonnello John Blaquiere, capo del governo britannico e ufficiale giudiziario del Phoenix Park. Fino al 1922, anno dell’indipendenza irlandese, fu la residenza di 69 segretari britannici. Gli Stati Uniti furono uno dei primi stati ad intrecciare rapporti politici con il nuovo governo e verso la metà del ‘900 la casa divenne la dimora degli ambasciatori americani.Oggi la residenza è composta da 62 acri di giardini e frutteti, mentre al suo interno ospita ricordi che abbracciano 200 anni di storia irlandese.
Phoenix Monument o Phoenix Column è una colonna corinzia che svetta nel centro del parco. È stata costruita nel 1747 e alla sua estremità superiore svetta una fenice.

Lo Zoo di Dublino
All’interno di Phoenix Park è presente uno dei più antichi zoo del mondo ed è il quarto zoo scientifico per dimensioni dopo quello di Vienna, Londra e Parigi. Qui viene svolto un accurato lavoro di studio sugli animali per comprendere come poter salvaguardare le specie in via di estinzione. L’apertura al pubblico serve per riuscire a sostenere le spese della ricerca, mantenere la struttura e per cercare di educare le persone a rispettare l’ambiente e gli animali che ci vivono. Il parco inoltre partecipa a numerosi progetti di conservazione in tutto il mondo per fornire finanziamenti e supporto nella missione di proteggere le specie in via di estinzione.
Fondato nel 1831 questo giardino zoologico oggi ospita all’interno dei suoi 69 acri circa 400 specie di animali da tutto il globo. L’ambiente al suo interno è suddiviso in 9 aree che cercano di ricreare il miglior habitat per i suoi abitanti. Sono un esempio l’African Savanna, il Gorilla Rainforest o il Penguin habitat.
Avete presente il leone che ruggisce all’inizio dei film prodotti dalla Metro Goldwin Mayer? Ebbene, questa stella del cinema chiamata in maniera molto originale Leo the Lion è nata nel 1957 allo zoo di Phoenix Park.
È possibile acquistare i biglietti on-line in modo da evitare la coda. Attualmente il costo è di 17.75€ per gli adulti, 13.05€ per i bambini dai 4 anni in su e 13.50€ per gli studenti. Sul sito del parco sono poi elencati una serie di pacchetti per le famiglie con più di due figli e altri prezzi per altre categorie di persone.

Dopo una giornata passata a passeggiare per Phoenix Park alla ricerca dei daini ci siamo ributtati in città, e qual è il posto migliore per passare una serata a Dublino? Ovviamente il quartiere di Temple Bar.
Qui, tra l’allegra musica irlandese e qualche pinta di Guinness, il divertimento è assicurato!
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