Monte Orsiera
Escursioni in montagna

Monte Orsiera: la montagna dalle doppie punte

Località di partenza: Rifugio Selleries, 2023 m

Località di arrivo: Monte Orsiera, 2875 m

Dislivello totale: 870 m

Difficoltà: E (fino al lago Chardonnet) – EE (per raggiungere la vetta)

Tempo in movimento: 5 ore

Oggi abbiamo fatto un’escursione che Enea voleva fare da diverso tempo, siamo saliti in cima al monte Orsiera: il gigante del parco naturale Orsiera-Rocciavrè!

Ad appena 40 km da Torino, in un’area protetta che amiamo per la sua varietà di paesaggi alpini e la presenza di una ricca fauna. Spesso è infatti possibile incontrare stambecchi, camosci, marmotte e, alzando la testa, l’aquila reale.

Il Parco naturale Orsiera-Rocciavrè è stato istituito nel 1980 e si trova al confine tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie. Grazie ad alcune cime, tra cui il monte Orsiera, la Rocca Nera, la Gavia e la Cristalliera, si riesce a raggiungere nel parco un’altitudine di quasi 2900 metri.

Data la comodità nel raggiungere queste montagne da Torino, nel Parco naturale dell’Orsiera Rocciavrè  vi abbiamo già portato lo scorso anno con l’escursione a Colle del Vento.

Tenetevi forte però, perché oggi abbiamo puntato al re delle sue cime; scopriamo insieme il monte Orsiera!

Monte Orsiera

Come arrivare da Torino

Per raggiungere il rifugio Selleries (punto di partenza dell’escursione), bisogna dirigersi verso Pinerolo. Da Torino è quindi necessario prendere la A55 e, come già descritto nella gita alla Cascata di Massello e all’altopiano dei 13 laghi, proseguire verso Perosa Argentina. Qui la domenica viene fatto un bel mercato dove è possibile rifocillarsi e acquistare salumi e formaggi, ottima carica per la camminata.

Superata Perosa Argentina, a differenza delle altre escursioni citate, bisogna dirigersi verso la Val Chisone, direzione Sestriere (SS23). Raggiunto il paese di Depot, poco dopo Villaretto, bisogna svoltare sulla destra in direzione Pracatinat (S.P.172). Da qui inizia una strada in salita che vi porterà fino a due strutture fatte costruire dalla famiglia Agnelli come sanatorio per la tubercolosi.

Questo luogo a noi ricorda la nostra infanzia, infatti da piccoli venivamo spesso in colonia tra questi boschi!  

Da Pracatinat si prosegue ancora per qualche km fino a raggiungere una strada sterrata (sulla destra) in prossimità della quale è presente l’indicazione per il rifugio.

Da qui potete scegliere se proseguire a piedi o raggiungere in auto il punto di partenza. La strada sterrata è lunga 5 km e noi abbiamo raggiunto il rifugio Selleries con la nostra piccola Toyota Aygo.

Itinerario del Monte Orsiera

Parcheggiata la macchina nel piazzale davanti al rifugio Selleries (2023m), abbiamo preso il sentiero n°336 contrassegnato con segni di colore rosso e bianco.

Inizialmente si cammina su terreni erbosi, ricchi di fiorellini gialli e blu, utilizzati per il pascolo delle mucche. Presto però il sentiero si fa più ripido fino a raggiungere l’alpe del Chardonnet (2369m).

Superato questo complesso di case in pietra si prosegue fino a raggiungere il lago omonimo a quota 2560m. Noi abbiamo fatto l’escursione ad inizio Giugno e abbiamo trovato il lago ancora parzialmente gelato, uno spettacolo per la vista.

Dal lago il percorso si fa via via più complicato sia da seguire sia da praticare. Infatti il sentiero inizia a salire attraversando una pietraia, dove per orientarsi è necessario cercare le tacche di colore azzurro (traccia n°27) o i classici omini di pietra che si trovano in montagna.

Proseguendo la pietraia si stringe sempre più fino a diventare un ripido canalino che separa le due cime del monte Orsiera. In questo tratto è opportuno fare attenzione a non far rotolare verso valle le pietre per garantire un passaggio sicuro agli altri escursionisti. Il canalino è piuttosto franoso quindi può essere utile avere un casco di protezione.

Raggiunto il colletto si può decidere di salire sulla cima Sud, la nostra scelta, oppure la cima Nord. In entrambi i casi si tratta di due massicci rocciosi per i quali si richiede molta attenzione perché bisogna arrampicarsi in alcuni tratti e se la roccia è bagnata ci sentiamo di sconsigliare la salita.

Molti inoltre ritengono che la cima Nord sia la vera vetta del Monte Orsiera, dal canto nostro abbiamo ritenuto più fattibile salire sulla Sud per un semplice discorso di sicurezza. Ci sembrava leggermente più facile e altre guide concordano con questa nostra osservazione.

Giunti in cima alle Alpi Cozie ci siamo fermati a riposare e ad ammirare il paesaggio dall’alto.

Verso Nord-Ovest si può ammirare il colle dell’Orsiera con i suoi trinceramenti militari mentre ad Est si può ammirare il lago Chardonnet e le vette di Rocca Nera e della Gavia. Lo spettacolo è assicurato!

Dopo qualche scatto fotografico, decidiamo di scendere per andare a pranzare sulle sponde del lago, ignari delle emozioni che questo posto non finisce di trasmettere.

Infatti, appena riattraversato il canaletto di pietre ci siamo imbattuti in un bellissimo branco di stambecchi che, per nulla impauriti per la nostra presenza, si sono fatti fotografare più che volentieri!

Che emozione vederne così tanti da vicino.

Sempre in loro compagnia ci siamo fermati a mangiare focacce e panini con la toma e il prosciutto preso a Perosa Argentina la mattina prima di partire. Indubbiamente uno dei migliori pranzi trascorsi in montagna!

Prima di ripartire ci siamo concessi una breve pennichella al sole e Stefy si è anche un po’ bruciacchiata nonostante avesse messo la crema solare. Lei è piuttosto chiara di carnagione ma è bene abbondare sempre con la crema solare in montagna, perché anche se può non sembrare in realtà il sole è molto forte.

Per scendere al rifugio si passa per la stessa via da cui siamo saliti. Lì noi ci siamo concessi ancora una birrettina artigianale fresca per dissetarci. Infatti il rifugio è molto ben servito e in estate ci sono molti ragazzi giovani che ci lavorano. Vi lasciamo il link perché da qui si possono organizzare moltissime escursioni all’interno del Parco naturale dell’Orsiera Rocciavrè e può essere utilizzato come un’ottima base.

Nella speranza che vi sia piaciuta la nostra escursione vi invitiamo a leggere le altre nostre avventure sul sito. Se vi fa piacere condividetele con i vostri amici cliccando sulle apposite icone qui sotto.

Alla prossima escursione, ciao!

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