
“La vita è bella” ad Arezzo!
“La vita è bella”, vincitrice di ben tre premi Oscar, è una pellicola talmente famosa che non ha bisogno di presentazioni. La particolarità del film è che mescola il genere comico a quello drammatico. Infatti, tratta un argomento estremamente tragico come l’Olocausto, con la leggerezza e la spensieratezza di un bambino. Questo soprattutto grazie alla simpatia di Roberto Benigni, che recita la parte di un padre affettuoso.
Guido, giovane ebreo, si trasferisce dallo zio ad Arezzo per trovare lavoro insieme all’amico Ferruccio. Viene assunto come cameriere al Grand Hotel e fa di tutto per conquistare il cuore di Dora, promessa sposa del fascista Rodolfo. Grazie alla simpatia e alla tenacia di Guido, Dora si innamora del giovane e decide di scappare con lui.
Si sposeranno e avranno un bambino, Giosuè, ma purtroppo la storia si farà sempre più triste. Infatti, padre e figlio verranno deportati e Dora sceglierà di seguirli al campo di concentramento. Il padre, per proteggere Giosuè e alleviare il suo dolore, fingerà che la prigionia sia in realtà un gioco a punti. Il premio finale: un vero carro armato.
La vita è bella: il tour
Passeggiando per il centro storico di Arezzo ci sembra di essere in un set cinematografico a cielo aperto, infatti moltissime scene di “La vita è bella” sono state girate in questa città.
Il tour che vi proponiamo è una breve passeggiata che vi trasporterà per un’oretta fra le scene del film.
Il nostro albergo è proprio accanto a Piazza Grande, vicino alla libreria di Guido, quindi decidiamo di partire da qui.

Nella piazza, riconosciamo la location dell’incontro casuale in città dei due protagonisti, in cui Guido presenta Dora all’amico Ferruccio.


Camminando sotto le Logge Vasariane ci pare di rivivere le romantiche passeggiate di Guido e Dora.
Al fondo delle Logge, riconosciamo l’edificio che compare nella famosa scena in cui Guido urla “Maria, la chiave!” per conquistare la chiave del cuore della sua amata.



Un’altra famosissima scena girata proprio fra queste viuzze, è quella della discesa in bicicletta di Guido, Dora e del piccolo Giosuè. Una corsa in bici per portare la mamma, che è un’insegnante, a scuola.


Prendendo corso Italia, si raggiunge poi la Cattedrale dei santi Pietro e Donato. Qui possiamo riconoscere le scalinate dove Guido si ferma con la macchina, e in maniera galante srotola un tappeto rosso per non far camminare Dora nelle pozzanghere.
Poco più in là, troviamo il porticato del Palazzo della Provincia, in cui i due innamorati si riparano dalla pioggia la sera dello spettacolo teatrale.



Fra l’altro, anche questo edificio si trova da queste parti: è il Teatro Petrarca. Lo vediamo solo da fuori, ma ci ricordiamo che, qui dentro, Guido dà il primo appuntamento a Dora, sperando che lei lo noti dalla balconata.

Poco più avanti, troviamo la Basilica di San Francesco, che fa da sfondo ad alcune scene del film. In particolare, di fronte alla basilica, al Caffè dei Costanti, diverse fotografie ci ricordano una precisa scena. Giosuè, confuso, legge sulla vetrina del bar la targa “Vietato agli ebrei e ai cani”. Allora suo padre, per non turbarlo, gli propone di apporre nella loro libreria un divieto ai ragni e ai visigoti, che sono tanto antipatici.



Siamo arrivati all’ultima tappa della nostra caccia ai luoghi di “La vita è bella” ad Arezzo. Ci troviamo in Piazza della Badia, dove avviene un divertente incontro (o meglio, scontro) fra Guido in bicicletta e Dora, intenta ad accompagnare i suoi alunni in giro. Ci sembra quasi di sentire: “Buongiorno principessa!”.




Speriamo che questa passeggiata vi sia piaciuta e vi abbia ricordato il senso della storia: cogliere il meglio da ogni momento e viverlo intensamente, nonostante le difficoltà.

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