
La Camargue in bici, fra tori e fenicotteri
La Camargue è un’oasi naturale nel sud della Francia famosa per le sue immense lagune, per le spiagge lunghissime e per le saline più grandi del Mediterraneo. In questa pianura ricca di acqua molti animali, soprattutto uccelli, trovano un habitat perfetto per la loro sopravvivenza. Il più famoso è sicuramente il fenicottero rosa.
Come accade spesso, durante i nostri viaggi ci chiediamo come visitare un determinato luogo. Per la giornata di oggi però non abbiamo avuto nessuna esitazione. Ci siamo guardati e abbiamo detto “è da fare in bici!”.
La mattina siamo partiti da Arles, dove siamo andati a scoprire i luoghi che hanno ispirato Van Gogh, e siamo arrivati a Saintes-Maries-de-la-Mer. Abbiamo parcheggiato la macchina in centro al paese e siamo corsi a noleggiare subito due bici da “Le Velo Saintois”.
Qui ci hanno consegnato una mappa degli itinerari da fare in bici, molti dei quali sono su strade sterrate e non percorribili in macchina. Il costo dell’affitto delle MTB (in francese VTT) non è alto e se si preferisce è possibile chiedere le biciclette elettriche, naturalmente ad un prezzo maggiore.
Attenzione: in base agli itinerari che scegliete, potreste non incontrare nessun bar o ristorante sulla strada. Nel circuito che abbiamo fatto noi, abbiamo incontrato solamente due posti per mangiare: uno a Méjanes e uno a Villeneuve. Se avete intenzione di fermarvi prima, portatevi il pranzo al sacco e dei sacchetti per riporre i rifiuti (non penserete mica di abbandonarli in un parco naturale, vero?).
L'Étang de Vaccarès, il mare della Camargue!
Noi abbiamo scelto di fare un percorso di 70km intorno al “grande mare” della Camargue: L’ Étang de Vaccarès. Si tratta di un lago che ricopre una superficie di 13 mila ettari e raggiunge una profondità massima di 2 metri. Le sue sponde sono paludose e ricche di canneti. Si è così creato un perfetto ecosistema per la vita di molti volatili. I più famosi che popolano quest’area e attirano un sacco di visitatori sono il falco pellegrino, il cigno di Bewick e la schiribilla eurasiatica. Ma il re indiscusso del lago è sicuramente il fenicottero rosa.
Per riuscire a vedere bene questi animali il nostro consiglio è quello di dotarvi di un buon binocolo e di un teleobiettivo con un ottimo zoom. Spesso i fenicotteri non si trovano vicino alle sponde del lago.



La draille de Méjanes
Saliti in sella alle nostre super MTB ci siamo diretti verso il Domaine de Méjanes, una tenuta dove è possibile scoprire il vero spirito western della Camargue. Qui organizzano bellissime escursioni con i possenti cavalli bianchi della Camargue, un altro simbolo del territorio, oppure, per i più piccoli, sui pony.
Oggi il cavallo viene utilizzato per scopi soprattutto turistici, in realtà in passato era il mezzo di trasporto dagli allevatori di tori per la gestione del bestiame. Lungo tutto il percorso fatto in bici ci siamo infatti imbattuti in un sacco di mandrie di tori che vivono nei prati tra le lagune.
Il toro è il terzo animale simbolo della Camargue. Questo animale è probabilmente il più importante per le persone che vivono in questo territorio. Pensate infatti che da Aigues-Mortes a Fos sur Mer esiste un vero e proprio culto del toro che porta il nome di “la Fé di Biou“.
Al Domaine de Méjanes è presente anche un bel ristorante dove si possono assaggiare i piatti tipici della Camargue. Ci siamo così fermati per recuperare un po’ di energie e per provare un tagliere di affettati di toro.






Le saline di Badon
Tornati in sella alla nostra bici abbiamo percorso un tratto di RD37 dove ci sono alcuni punti panoramici sulle paludi. Arrivati all’incrocio con la D36B abbiamo svoltato a destra per dirigerci verso la costa.
Lungo questo tratto della Réserve Naturelle Nationale de Camargue la strada asfaltata si avvicina maggiormente alla laguna.
Pedalata dopo pedalata ci avviciniamo sempre più al mare fino a ritrovarci in un luogo completamente bianco, sono le saline di Badon. Qui l’aria è ricca di salsedine e il suolo è composto da scaglie di sale bianco. È un luogo spettacolare e ci fermiamo per godercelo qualche attimo, il tempo di scattare delle foto e respirare il profumo di sale.





La digue à la mer
Tornati in sella manteniamo sempre la strada a destra fino a raggiungere il Faro de la Gacholle. In questo tratto di strada veniamo investiti da un forte vento contrario alla nostra direzione, la fatica dei chilometri inizia a farsi sentire ma ci mancano ancora 15km per tornare a Saintes-Maries-de-la-Mer.
Il panorama resta comunque magnifico! La strada sterrata passa infatti attraverso canali e lagune immense, mentre in lontananza si vede il mare. Proseguendo infatti arriviamo alla lunghissima Plage-Est di Saintes-Maries-de-la-Mer. Qui la sabbia è fine e il vento la trasporta formando delle piccole dune.
È in questo tratto che ci imbattiamo da vicino in alcuni fenicotteri rosa intenti a banchettare con la testa immersa nell’acqua. Sono animali regali, con le loro gambette lunghe sembrano danzare nella laguna. Uno spettacolo che ci ha dato energie fresche per raggiungere la città e riconsegnare le bici in tempo. Infatti siamo arrivati giusto 5 minuti prima della chiusura del negozio alle 18!







Plage de l'Espiguette
Dato che la sera avevamo l’alloggio a Aigues-Mortes, dopo l’intensa pedalata siamo andati a riposarci alla vicina Plage del l’Espiguette. 10km di dune naturali che rendono questa spiaggia un luogo unico della costa francese.
Arrivando tardi la spiaggia era ormai quasi vuota e siamo riusciti così a goderci una bellissima vista su questa lingua dorata incontaminata. Solo in lontananza si vedevano volare ancora molti kitesurf sul mare.



Aigues-Mortes
Questa cittadina medievale si trova in realtà nel dipartimento del Gard, fuori dal confine provenzale. Tuttavia le sue mura in pietra si affacciano sul territorio della Camargue e quindi non potevamo non visitarla.
Aigues-Mortes, letteralmente “acque morte”, si trova a circa 30km da Saintes-Maries-de-la-Mer e sorge tra le paludi pianeggianti della zona e le Salins du Midi, le saline più grandi del Mediterraneo.
La città è un vero gioiello che si è ben conservato all’interno delle sue mura di pietra. Fu fondata a metà del XIII secolo da Luigi IX come primo porto sul Mediterraneo. Noi siamo rimasti veramente colpiti dall’ottimo stato di conservazione delle mura che si possono visitare e percorrere a piedi partendo dalla torre Constance. Più di un chilometro e mezzo di mura da cui si possono osservare la Salins du Midi.
Noi ci siamo goduti questo borgo la mattina seguente passeggiando tra le caratteristiche stradine di Aigues-Mortes. Qui si alternano le botteghe di artisti e di artigiani che vendono i loro tipici prodotti provenzali con bellissimi negozietti di vestiti e camice colorate.
Attratti da questo bel posto ci siamo così concessi una mattina di shopping e Stefy si è molto divertita a provare alcuni vestitini estivi.







Cosa fare a Cannes in una giornata nuvolosa!
Potrebbe anche piacerti

L’isola di Porquerolles, un piccolo angolo di paradiso
31 Maggio 2020
Le gole del Verdon, il Grand Canyon d’Europa
3 Maggio 2020