
Itinerari d’arte urbana a Torino
A Torino, la nostra città, architettura industriale e opere di arte contemporanea si mescolano alla perfezione. Grazie all’arte urbana, interi quartieri diventano musei a cielo aperto, che permettono a tutti di ammirare gratuitamente le opere di artisti di fama internazionale.
Per rendere l’esperienza ancora più emozionante e interattiva il MAUA (museo arte urbana aumentata), in collaborazione con Bepart, ha creato un’App che permette di animare alcune delle opere artistiche che andremo a vedere. Basta infatti scaricare l’applicazione Bepart e inquadrare i murales, sia dai muri sia dalle foto. Le opere prenderanno così vita e vi racconteranno il loro significato attraverso una storia in realtà aumentata.
Cercate le foto con una stellina nella didascalia, inquadratele utilizzando l’applicazione Bepart utilizzando la funzione “videocamera” e godetevi l’animazione!
Il nostro intento è quello di farvi scoprire la nostra città attraverso itinerari da percorrere a piedi o in bici, alla ricerca delle più belle opere di arte urbana. Oltre a mostrarle, ve le racconteremo: dietro ogni opera, infatti, si celano sempre molti significati e curiosità.
Pozzo Strada e Parella
Il nostro tour inizia con un murale realizzato nei giardini di via Ponzio. “La palude”, disegnato nel 2018, raffigura diversi animali tra cui un coccodrillo, una zanzara gigante e una rana. Da notare come la zanzara trasporti delle sacche di sangue su cui vi è scritto AVIS, riferimento all’Associazione Volontari Italiani del Sangue. L’opera diventa così un modo simpatico per avvicinare la gente a questa associazione!


A pochi passi, nei giardini di via Fornaca, l’associazione Style Orange ha dedicato una parete ad Alessandro Bianco (in arte Enak), giovane artista torinese scomparso nel 2007.
Prendendo corso Brunelleschi in direzione Nord, all’angolo con via Chambéry possiamo ammirare dei bellissimi murales, tra cui alcuni a tema sostenibilità.







Attraversiamo corso Brunelleschi e prendiamo via Monte Ortigara, fino al civico 50. Sulla parete della scuola Rousseau è raffigurato un ragazzino sorridente che “nutre la mente aperta con la cultura”.
Giriamo a sinistra in via Castellino fino al giardino pubblico tra le vie Fattori e Arvier, dove troviamo diverse opere dei writers torinesi Truly Design, TOTS Crew, ADC Crew e Galo. Sono opere alquanto futuristiche ricche di colori sgargianti.



In via Alecsandri, la parete dell’impianto sportivo Trecate ospita alcuni murales con un chiaro tema comune: l’acqua. A guardarli viene proprio voglia di fare un tuffo in piscina!




Proseguendo su Via Trecate, all’altezza di via Fattori e via Bardonecchia troviamo una bella rappresentazione di Torino. L’opera appare come una fotografia panoramica: in primo piano svetta la Mole Antonelliana e mentre sullo sfondo si estendono le colline e le montagne.
Prendiamo nuovamente corso Brunelleschi e arriviamo fino in corso Francia. Nei giardini all’angolo con via Fidia ci aspetta un simpatico bruco writer.


Ancora più a Ovest, in corso Francia all’altezza di via Don Murialdo, spicca l’allegro murale di Grito, Sague e Spok. Quest’opera senza titolo ricopre tutta la facciata del palazzo ed è curata nei minimi dettagli.

Attraversiamo corso Francia e percorriamo via Sostegno fino al civico 41A, dove troviamo l’opera di arte urbana realizzata nel 2015 da Anam Aken. È abbastanza evidente che in questo caso l’opera ha subito un notevole degrado, forse a causa di una scarsa manutenzione, ma il disegno è molto bello, sembra un personaggio uscito da un fumetto di eroi.

In via Servais, quasi all’angolo con corso Monte Grappa, troviamo l’opera del writer tedesco Dome, sulla parete della sede della Circoscrizione 4. In questo caso il tema è il tempo: osserviamo un flautista, forse il pifferaio magico di Hamelin dei fratelli Grimm, seduto su orologi deformati in compagnia di alcune lumache. L’intento dell’artista è quello di rappresentare il fluire del tempo nelle grandi città, frenetico e distorto; è quindi necessario rallentare (come le lumache) e godersi ogni attimo della vita.

Borgata Campidoglio
Saltiamo nuovamente in sella alla nostra bici e da corso Lecce ci dirigiamo verso corso Tassoni. Nell’area compresa tra via Cibrario e via Bianzè vi è una concentrazione incredibile di murales grazie all’iniziativa MAU – Museo Arte Urbana. Le prime opere di street art sono state realizzate nel 1995 , grazie ad un progetto di un comitato locale. Negli anni successivi le opere sono cresciute sempre di più, trasformando il quartiere in un vero e proprio museo a cielo aperto.
Qui non serve un itinerario per cercare le opere di arte urbana. Perdetevi quindi in questo rione dall’aspetto antico composto da viuzze lastricate, case basse e botteghe artigianali. Siamo sicuri che troverete tantissime opere!
















Borgo Dora e Borgo Vittoria
Lasciamo il quartiere Campidoglio prendendo corso Tassoni fino a corso Svizzera. Da qui si arriva alla comoda pista ciclabile che costeggia il fiume Dora. Ad un certo punto attraversiamo un tunnel ricoperto di graffiti a tema pirati, che paura!


Finita la ciclabile, giriamo a destra e proseguiamo su via Nole fino ad arrivare a Parco Dora, un vecchio sito industriale in cui sorgevano alcuni grandi stabilimenti Fiat e Michelin. Oggi tra questi resti gruppi di ragazzi si incontrano per divertirsi con gli skate e per allenarsi immersi letteralmente nell’arte urbana.






Un’originale opera dedicata al defunto militante dell’IRA Bobby Sands, ha trasformato quattro ex torri di raffreddamento in simboli dell’Irlanda. Possiamo osservare un boccale di Guinness e tre cappelli a cilindro, arricchiti con dei trifogli, un’arpa, una croce celtica, l’Easter Lily e un’allodola.
Da amanti dell’Irlanda quali siamo quest’opera ci è piaciuta davvero molto!




Dopo aver esplorato il parco ben bene in sella alle nostre bici, ci dirigiamo verso via Orvieto. Svoltiamo a destra verso via Benedetto Brin e poi verso via Salvini. Al fondo della strada troveremo un’opera del writer Corn79.
Girando a destra in via Giachino possiamo ammirare una serie di murales molto belli. Al civico 53 troviamo un enorme piccione viaggiatore che si ripara in una nicchia. Simbolicamente vuole rappresentare tutti coloro che, per cercare lavoro o per sfuggire alla guerra, hanno dovuto abbandonare il loro “nido”.







All’altezza di via Cambiano svoltiamo a sinistra. Qui ci sono altri murales interessanti.
Barriera di Milano
In via Cigna 180, i muri dell’ex Cascina Marchesa ospitano un’opera del writer Pixel Pancho che raffigura due figure metà umane e metà robot che condividono un piatto di spaghetti. L’intento è quello di rappresentare la simbiosi tra uomini e macchine impegnati in attività quotidiane.
Proseguendo lungo via Cigna, poco più in là, troviamo ritratti sul muro tre volti femminili con la scritta “IO SONO MIA” in diverse lingue. Quest’opera di arte urbana è stata realizzata da Nice and the Fox per i centri antiviolenza E.M.M.A. Onlus. Fa parte del progetto ‘Mai più Sole in Barriera’, che mira a prevenire e contrastare la violenza sulle donne nel quartiere di Barriera di Milano. Se volete saperne di più sull’artista e su come è stata realizzata l’opera vi consigliamo di guardare questo video.

Dirigendoci verso corso Giulio Cesare, in via Martorelli 48, troviamo una delle famose facciate dipinte dall’artista Millo nel 2014 in occasione del bando internazionale B.ART – Arte in Barriera. Millo è un architetto pugliese che a Torino ha consacrato la propria arte grazie al progetto “Habitat”. Sulle sue facciate i personaggi sono sempre enormi rispetto al contesto urbano in cui sono inseriti. L’intento di Millo è quello di sottolineare che, nonostante il progresso dell’umanità, il tessuto urbano è rimasto statico, ancorato al passato, e non più a misura d’uomo.



In via Alberto Viriglio, lungo le mura che circondano l’oratorio Michele Rua, l’associazione Monkeys Evolution ha realizzato i murales “We love Nape”, dedicato allo storico writer della scena italiana.



Nei dintorni si trovano altre opere di Millo, vi consigliamo di cercarle tutte perché ammirarle vi farà riflettere sulla fragilità umana e sul rapporto uomo-ambiente urbano. Per facilitare la vostra ricerca vi riportiamo gli indirizzi: precisamente in via Montanaro 60, via Cherubini 63, via Cruto 3, Via Brandizzo 98, via Scarlatti 52, via Crescentino 34, corso Palermo 124, corso Palermo 98, corso Vigevano 2, via Tollegno 5 e corso Novara 65.





Se vi è piaciuto questo itinerario e vi interessa scoprire di più sul ruolo dell’arte urbana a Torino fatecelo sapere nei commenti.
Prossimamente vi porteremo alla scoperta di tanti altri luoghi affascinanti che si nascondono tra i palazzi della nostra Torino.

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2 commenti
Daniele & Marilena
Complimenti ragazzi! Alcune di questi murales li abbiamo visti e fotografati anche noi, ma il vostro itinerario è davvero molto dettagliato e ricco di spunti!
Ci salviamo questo itinerario per andare a vedere dal vivo gli sprazzi di arte e di colore che ancora ci mancano!
EST Travel
Grazie mille ragazzi, ci fa molto piacere! Continuate a seguirci allora, abbiamo in mente altri itinerari a Torino che potrebbero interessarvi! 😉