escursione al colle Rosset, Parco del Gran Paradiso
Escursioni in montagna

Parco del Gran Paradiso – Colle Rosset (3025 m)

Località di partenza: Lago Serrù (Parco Nazionale del Gran Paradiso) , 2251 m

Località di arrivo: Colle Rosset, 3025 m

Dislivello totale: 947 m

Difficoltà: E

Tempo di ascesa: 4 ore

Dove ci troviamo

Quest’oggi vogliamo descrivervi il percorso fatto per raggiungere il Colle Rosset. Ci troviamo all’interno del Parco del Gran Paradiso, una delle aree protette più belle d’Italia. Questa località delle Alpi Graie è famosa per la sua natura incontaminata e l’abbondante fauna che la popola. Il simbolo del parco è lo stambecco, ma qui si possono anche avvistare molti altri mammiferi e uccelli di diverse specie. Sono un esempio il camoscio, il capriolo, l’ermellino e le marmotte, mentre per i rapaci ricordiamo l’aquila reale, il gipeto e il gheppio. Se siete interessati a scoprire tutte le specie che popolano l’area vi invitiamo a leggere le descrizioni dettagliate riportate nel sito del Parco.

Grazie alle numerose azioni che il Parco ha messo in atto per garantire lo sviluppo di un turismo ecocompatibile e in grado di preservare l’autenticità e la bellezza dei paesaggi, il Gran Paradiso ha vinto numerosi prestigiosi premi italiani e internazionali. È un esempio il riconoscimento Green List IUCN (ottenuto nel 2014) che si occupa di riconoscere quali sono le aree protette che si impegnano  a garantire gli standard di buona gestione.

Di tutte le valli che compongono il Gran Paradiso oggi ci troviamo nella valle Orco, e più precisamente sul piano del Nivolet. Esso è uno degli altopiani più interessanti delle Alpi: si sviluppa ad un’altezza di circa 2500 m ed è una zona molto ricca di acqua. Infatti l’area è costellata di laghi di differenti dimensioni circondati da distese di pascoli verdi e dalla Dora di Nivolet che, con le sue molteplici diramazioni, forma acquitrini e torbiere. È quindi comprensibile come quest’area montana sia il luogo ideale per la crescita di molte specie botaniche e per l’esistenza di molti animali. Durante l’estate, per preservare l’habitat, il Parco regolamenta l’afflusso delle auto lungo la strada del Nivolet a livello del lago Serrù. In prossimità della diga è presente un parcheggio di dimensioni piuttosto grandi dove anche noi abbiamo lasciato la macchina.

mappa del percorso

Come arrivare da Torino

Per arrivare al punto di partenza della nostra gita si impiega da Torino circa 1.45 ore. Dalla tangenziale Nord bisogna prendere il raccordo autostradale per Caselle fino all’uscita della SP460 di Ceresole Reale. A questo punto è sufficiente proseguire su questa strada provinciale fino a destinazione: si passa attraverso i nuclei abitati di Lombardore, Bosconero, Rivarolo Canvese, Valperga e  Cuorgnè. Da qui in poi la strada incrocia borghi di dimensioni via via più ridotte fino ad arrivare al lago artificiale di Ceresole Reale (1556 m). Superato lo specchio d’acqua si prosegue sulla SP50 che, dopo una serie di tornanti, arriva al lago Serrù.

Il Parco mette a disposizione, in collaborazione con la GTT, un servizio di Navette per le domeniche di “A piedi tra le nuvole” che portano direttamente al colle Nivolet. I biglietti della navetta hanno validità giornaliera e permettono di spostarsi all’interno della tratta Ceresole Reale – Colle del Nivolet utilizzando tutte le corse previste nell’orario. I costi delle navette e gli ulteriori dettagli circa il trasporto delle biciclette sono recuperabili nella sezione Orari navette sul sito del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

L’itinerario verso colle Rosset

Dal parcheggio presso il lago Serrù si riprende la SP50 fino al lago Angel. Anche in questo caso si tratta di un bacino artificiale circondato da un bel anfiteatro roccioso. Superata la diga, la strada si arrampica con una serie di tornanti ma noi abbiamo preferito prendere il sentiero che fiancheggia la SP50 sulla sinistra.

Una volta finiti i tornanti abbiamo preso il sentiero che taglia il muro di rocce sulla destra, indicato con il segno rosso-bianco-rosso. Da qui si arriva ad un bellissimo specchio d’acqua su cui si affaccia una casetta di pietra ormai semidistrutta. In questo posto abbiamo avuto la fortuna di vedere un piccolo camoscio che però, appena ci ha sentiti arrivare, è corso via.

Proseguendo lungo il sentiero si arriva al rifugio Città di Chivasso. Si tratta di un’abitazione in pietra, vecchio stile, con immagini storiche appese alle pareti che narrano la storia del Parco. Da qui si possono ammirare i laghi del Nivolet e il rifugio Savoia (2534 m).

Alle spalle di quest’ultimo parte il sentiero 3B che conduce ai laghi Rosset e Leità (2726 m). Bisogna mantenere le tracce sulla sinistra in quanto quelle a destra portano al colle Leynir (3238 m).

Dai laghi è possibile ammirare come l’area sia cosparsa di ruscelli e acquitrini: è un posto veramente maestoso. 

Superati questi specchi d’acqua il sentiero del col Rosset prosegue mantenendo a sinistra un torrente, passa vicino ai laghetti Chanavey per poi inerpicarsi per l’ultimo tratto, abbastanza ripidamente, fino all’omonimo colle. 

Dalla cresta rocciosa il mondo ha tutto un altro gusto. Da qui si domina la valle Orco con il pianoro del Nivolet e sull’altro versante la Val Rhêmes.

Hey, ciao 👋 Siamo contenti che tu sia qui!

Entra a far parte della community di EST travel, riceverai ogni mese fantastiche idee per organizzare i tuoi viaggi e potrai scaricare la guida completa di Budapest GRATIS!

Condivi questo articolo!

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *