The Rock, Gibilterra
Gran Bretagna,  Spagna

Gibilterra, un angolo di Inghilterra tra Europa e Africa

In antichità era considerata una delle colonne d’Ercole che segnavano il confine del mondo conosciuto. Definita dagli inglesi “The Rock”, Gibilterra è un promontorio roccioso di 6,5 kmq che si trova nell’estremità meridionale della Spagna. La particolarità di questo luogo è che qui la lingua officiale è l’inglese. Dal Trattato di Utrecht del 1713, infatti, dopo la guerra di successione spagnola, Gibilterra è una colonia della Gran Bretagna. La Spagna cercò di riconquistare più volte il dominio di quest’area strategica dal 1779 al 1783, ma non ebbe successo. Nel 1967 gli abitanti di Gibilterra decisero, tramite un referendum, di continuare a servire la corona inglese diventando una colonia autogovernata.

 Il nome Gibilterra deriva dall’arabo “Gebel Tariq”, la montagna di Tariq. Infatti nel 711 il governatore islamico Tarik-ibn-Zeyad approdò e occupò la rocca e da qui partì l’invasione araba che avrebbe conquistato gran parte della penisola iberica.

Nel XIV secolo Gibilterra fu luogo di numerose battaglie tra arabi e cristiani e nel 1462 fu poi conquistata dal duca spagnolo di Medina Simonia.

Durante gli assedi del XVIII secolo ogni traccia del dominio arabo e spagnolo è stata distrutta e sostituita da elementi della cultura britannica. Tuttora, passeggiare lungo la Main Street trasporta i turisti dalle calles andaluse alle strade londinesi. Si possono infatti incontrare studenti con le classiche divise inglesi, telefonare dalle famose cabine rosse e seguire le indicazioni stradali rigorosamente scritte in inglese.

Come arrivare a Gibilterra

Se state visitando l’Andalusia, è possibile aggiungere questa meta sicuramente contrastante con le altre città della zona. È facilmente raggiungibile sia in autobus sia in automobile. Per varcare il confine in auto o in moto non si deve pagare nessuna tassa, basta mostrare il certificato di assicurazione, i documenti di registrazione, la targa con la nazionalità e la patente di guida. Temendo di dover affrontare una lunga coda all’ingresso, noi abbiamo preferito lasciare l’auto in un parcheggio della vicina cittadina La Linea e raggiungere la frontiera a piedi. In questo caso abbiamo semplicemente dovuto esibire la carta d’identità al confine.

Superata la frontiera abbiamo attraversato a piedi la pista di atterraggio dell’aeroporto di Gibilterra e siamo entrati in città. Probabilmente questo è l’unico aeroporto al mondo percorribile a piedi, solo per questo vale la pena lasciare la macchina in territorio spagnolo.

Cosa vedere a Gibilterra

L’attrazione principale del luogo è sicuramente l’elevata rocca calcarea che si erge fino ad un’altezza di 426 m sul livello del mare. Si tratta di una riserva naturale dalla cui cima è possibile godere, durante le belle giornate, della vista su splendidi panorami fino a intravedere, 25 Km più a sud, le coste del Marocco.

Per esplorare la Riserva Naturale di Gibilterra potete scegliere tra quattro diversi percorsi, che si snodano attraverso l’intero territorio. Questa rete di sentieri è stata creata per soddisfare le esigenze dei visitatori, concentrandosi su un certo tema. La Riserva infatti, famosa per la presenza di scimmie, è ricca di paesaggi naturalistici, ma anche di bunker risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Ogni sentiero ha un proprio logo colorato per guidare il visitatore:

  • History Buff, per appassionati di storia (rosso);
  • Monkey Trail, il sentiero delle scimmie (viola);
  • Nature Lover, per gli amanti della natura (verde);
  • Thrill Seeker, per cercatori di brividi (azzurro).

Tutti i percorsi sono contrassegnati con dei simboli che si trovano per terra durante l’escursione.

I sentieri della Riserva Naturale
I sentieri della Riserva Naturale

Appena arrivati sul luogo abbiamo preso il sentiero verde da Willis’s road. La salita non è banale in quanto, anche se il dislivello non è certo quello a cui siamo abituati durante le escursioni  in montagna vicino a casa, qui il caldo è davvero impietoso. Munitevi quindi di molta acqua prima di salire in quanto non troverete rifornimenti durante il percorso.

scalinata nel centro di Gibilterra
Scalinata nel centro di Gibilterra

Superato il punto panoramico Military Heritage Center  e il labirinto di tunnel di Great Siege abbiamo proseguito fino ad incontrare il percorso viola. Da qui abbiamo girato a sinistra dirigendoci verso la cima della rocca e lo Skywalk.

Punto panoramico Military Heritage Centre
Punto panoramico Military Heritage Centre

Non vi abbiamo detto però che per raggiungere la vetta è anche possibile utilizzare una funivia che parte dalla città e che impiega solo 6 minuti per arrivare in cima. La stazione a valle si trova ad Alameda Gardens, all’estremità sud di Main Street. Una volta in cima vi troverete a Cable Car top Station, dove potrete ammirare il paesaggio da tre terrazze con diverse angolazioni e fare foto ai numerosi macachi in libertà. Essi, anche se vengono spesso indicati genericamente come “scimmie”, hanno in realtà la particolarità di essere senza coda. È opportuno cercare di osservarli nel loro habitat naturale rispettandone lo spazio e senza disturbarli, non vorrete rischiare di farvi mordere… Inoltre vi consigliamo di fare attenzione e tenervi stretti i vostri oggetti personali, pare che ci siano stati molti furti di fotocamere!

Stefania e macaco
Stefania e macaco

Skywalk è a nostro avviso il punto panoramico più bello dell’isola. Da qui si può infatti vedere tutta la cresta della rocca a picco sul mare sospesi nel vuoto. Questa terrazza è costruita a 340 m sul livello del mare ed è possibile accedervi tramite un ascensore o delle scale entrambi di vetro. Un tempo era una piattaforma aerea utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Una curiosità relativa allo skywalk è che è stato realizzato per poter sopportare il peso di cinque elefanti e resistere così alla fortissime raffiche di vento.

Continuando il percorso sul sentiero azzurro abbiamo visitato la zona militare O’Hara’s Battery. Situata nel punto più alto di Gibilterra, questa batteria di artiglieria fu costruita nel 1890 nell’ex sito di una torre di guardia. La batteria era in uso durante la seconda guerra mondiale e fu utilizzata l’ultima volta durante gli esercizi di allenamento nel 1976. Oggi è visitabile al pubblico e dal cannone Mark X BL da 9,2 pollici del 1901 è possibile intravedere le coste africane durante le belle giornate.

O'Hara's Battery
O'Hara's Battery

Per tornare in città siamo scesi seguendo il sentiero rosso per vedere il bellissimo ponte sospeso Windsor Bridge. Si tratta di una spettacolare opera ingegneristica lunga 71 m che collega le due estremità di una gola profonda 50 metri. Da qui è possibile ammirare il romantico panorama sulla baia e sulla città di Gibilterra al tramonto.

Superato il ponte si arriva alla tana delle scimmie (Apes’ Den) dove tutti i percorsi si incrociano. Le Bertucce di Barberia vivono generalmente in Nord Africa e sono  state importate dagli inglesi quando si è insediata la prima guarnigione britannica. Una leggenda narra che se questi animali dovessero sparire gli inglesi abbandonerebbero Gibilterra. Durante la grande guerra il numero di individui è diminuito drasticamente ma Sir Winston Churchill fece portare altri esemplari dal Marocco. Oggi, oltre al branco residente ad Apes’ Den ci sono altri branchi che vivono allo stato brado sulla rocca.

Per rendere l’esperienza ancora più interattiva è stata creata un’apposita App disponibile su Google Play Store e su Apple App Store.

Oltre a rendere più semplice seguire il sentiero, quest’applicazione fornisce informazioni turistiche sulla storia e sull’ambiente. Infatti al suo interno ci sono quattro sezioni: “Route” per le indicazione dei sentieri sopra riportati; “Go To” in cui è presente una mappa di Gibilterra in cui è visibile la propria posizione rispetto ai vari punti d’interesse; “Environment” che illustra flora, fauna locale e la migrazione delle specie volatili; “History” dove si possono scoprire informazioni sulla storia dei diversi luoghi della penisola.

Finita la nostra escursione giornaliera a Gibilterra abbiamo riattraversato l’aeroporto e i controlli alla dogana per tornare in territorio spagnolo. Abbiamo infatti deciso di passare la serata a Tarifa, una cittadina di pescatori poco distante situata nei pressi delle splendide dune di playa Bolonia.

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