
Cuba non turistica: i luoghi fuori dai soliti itinerari
Sappiamo cosa stai pensando: “Cuba non turistica? Ma non è possibile!”. Lo sappiamo, Cuba è probabilmente l’isola più visitata dei Caraibi, anche perché è un luogo culturalmente unico rispetto a quelli circostanti.
Chi decide di visitarla lo fa per moltissimi motivi: per vivere il lascito della rivoluzione, per fare un viaggio nel tempo nelle città coloniali, per rilassarsi bevendo un mojito in spiagge da sogno o per ballare a ritmo di salsa.
Tuttavia, Cuba non è solo questo. Allontanandosi dai luoghi comuni sull’isola, potrete esplorare un mondo completamente diverso. Vi consigliamo quindi alcuni posti lontani dai soliti itinerari, per scoprire la Cuba non turistica e più autentica.
Soroa



Non molto lontano dalla capitale, si trova una rigogliosa area naturale nota come “l’Arcobaleno di Cuba”. Il suo nome deriva da Jean-Pierre Soroa, un francese che nel XIX secolo possedeva in questo territorio una grande piantagione di caffè.
Noi siamo stati a Soroa subito dopo aver visitato Cayo Jutias e ci è sembrato quasi di essere arrivati in un altro paese.
Qui è imperdibile una visita al parco naturale. Fa parte della Riserva della biosfera Sierra del Rosario e l’ingresso costa 360 cup a testa. Ospita il più grande orto botanico del paese, con ben 35 mila metri quadrati che contengono più di 20 mila piante. In particolare si trovano più di 700 specie di orchidee e migliaia di felci.
Il parco ha moltissimo da offrire ed è possibile anche fare gite a cavallo, ma noi avendo poco tempo abbiamo deciso di concentrarci sul sentiero che dirige al Salto de Soroa, una cascata alta 21 metri, ai cui piedi si può anche fare il bagno.
Per sentirvi ancora più in armonia con la natura, vi suggeriamo di dormire nello chalet in legno dove abbiamo soggiornato noi. Lo potete trovare su airbnb cliccando qui.
Playa Maria Aguilar


Il giorno successivo alla visita di Trinidad, grazie ad un incontro casuale siamo riusciti a fare snorkeling in questa spiaggia sconosciuta vicino a Playa Ancón. Eravamo inizialmente diretti alla penisola di Ancón, ma qui abbiamo dato un passaggio in macchina a un simpatico signore, Vladimir, che ci ha consigliato invece quest’altra spiaggia. Ci ha addirittura fatto fare dietrofront, rinunciando al suo passaggio, per portarci da un divemaster specializzato in biologia marina, che ci avrebbe accompagnati a vedere la barriera corallina di Playa Maria Aguilar.
Ci rechiamo alla spiaggia in macchina insieme alla nostra guida. La spiaggia è completamente deserta, non c’è nessun turista. Capiamo quindi di aver trovato un’altra fettina di Cuba non turistica. Lasciamo vicino a un albero la nostra roba e ci immergiamo con lui. Nuotando nella barriera corallina quasi non ci accorgiamo dell’ora abbondante che trascorre.
Dopo questa bella esperienza, ci rechiamo ad un ristorante sempre consigliatoci da Vladimir: La gran piedra. Qui abbiamo speso circa 20 euro per un piatto di aragosta, probabilmente la migliore mai assaggiata. Dopo pranzo partiamo per la prossima meta alla scoperta della Cuba non turistica: Topes de Collantes.
Topes de Collantes – la cascata Vegas Grande


Questo parco naturale si trova nella Sierra del Escambray, la seconda catena montuosa di Cuba. Tra i suoi boschi, fitti come giungla, si nasconde la migliore rete di sentieri escursionistici dell’isola.
L’escursione più famosa del parco è quella che raggiunge il Salto de Caburní, una cascata di 62 metri che ai suoi piedi forma una pozza. Il proprietario del nostro alloggio, Carlos, ci ha però consigliato anche un’altra cascata, ancora meno turistica: Vegas Grandes.
Per raggiungerla bisogna partire dal lato meridionale di Topes de Collantes, all’altezza del condominio Reparto el Chorrito. Carlos ci spiega che siamo fortunati perché proprio dal ranch dove alloggiamo parte una scorciatoia che raggiunge il sentiero. Grazie alle sue dritte, troviamo facilmente il bar che segnala l’inizio della strada per la cascata. Da qui parte un sentiero ad anello che passa anche attraverso una cueva (piccola grotta). Le cascate sono spettacolari e quando arriviamo non c’è anima viva. Fare il bagno sentendosi soli nella giungla, credeteci, è davvero un’esperienza pazzesca.
A Topes de Collantes abbiamo dormito in un ranch veramente particolare, completamente immerso nella natura. Pensate che per raggiungerlo bisogna attraversare un torrente passando su un ponte sospeso. Anche questo alloggio si può prenotare direttamente da airbnb cliccando qui.
Topes de Collantes – Finca Ecolonia




Non troverete informazioni su internet su questo luogo perché, ancora una volta, si tratta della Cuba non turistica. Ci piaceva molto l’idea di sostenere una realtà locale e perciò appena arrivati nel nostro alloggio abbiamo chiesto informazioni al proprietario. Carlos ci ha quindi organizzato un’escursione alla Finca Ecolonia, una fattoria locale in cui si produce caffè, dove lavora il suo amico Javier.
Javier ci viene a prendere direttamente nel ranch al mattino e, attraverso un sentiero, ci accompagna nella finca, dove ci mostra tutta la proprietà. A questo punto ci illustra tutto il processo di produzione del caffè, coinvolgendoci nelle sue attività. Iniziamo piantando dei semi di caffè nel terreno e poi ci rechiamo alla piantagione, dove dobbiamo raccogliere i frutti di caffè maturi dagli alberi.
Ci accompagna a una piscina naturale scoperta per caso tra le rocce alcuni mesi fa e intanto lui torna alla Finca con la cesta di frutti raccolti. Dopo aver fatto qualche foto e video torniamo alla Finca e facciamo il bagno nella piscina naturale vicina alla casa.
Una volta asciutti, ci viene servito un ricco pranzo a base di malanga, riso e fagioli, costine di maiale, insalata selvatica raccolta nella Finca e banane verdi fritte.
Dopo pranzo Javier continua a mostrarci il processo di produzione del caffè. Prima ci fa rompere il guscio del frutto di caffè essiccato con un grosso mortaio ricavato da un tronco d’albero scavato. Poi eliminiamo il guscio e ricaviamo i chicchi veri e propri. A questo punto i chicchi vengono fatti tostare su una stufa dentro una pentola di ghisa. In questa fase di circa 15 minuti si forma molto fumo e le dimensioni dei chicchi aumentano. Poi i semi tostati vengono trasferiti su uno straccio per raffreddarsi. Dopo vengono di nuovo messi nel mortaio per la macinazione. La polvere di caffè viene buttata nell’acqua bollente per un paio di minuti. Quando l’acqua sale viene versata in un contenitore facendola passare attraverso un setaccio conico di stoffa, per trattenere la polvere di caffè. Il caffè è pronto e lo assaggiamo insieme al miele prodotto dalla Finca.
A fine giornata ci regalano un sacchetto con i chicchi di caffè prodotti da noi e torniamo al ranch molto soddisfatti.



Per concludere, siamo davvero felici di aver avuto la possibilità di visitare Cuba a 360 gradi. Abbiamo ballato la salsa a Trinidad, girato L’Avana su una coloratissima Chevrolet, respirato la rivoluzione a Santa Clara. Abbiamo fatto passeggiate a cavallo a Viñales e fatto immersioni in posti bellissimi. Però il nostro viaggio non sarebbe stato completo senza includere queste tappe della Cuba non turistica, ci saremmo persi il lato più autentico e selvaggio dell’isola.
Che cosa ne pensate? Siamo curiosi di sapere nei commenti quale di queste tappe vi incuriosisce di più.
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