
Colle del Vento (2225 m) – Monte Salancia (2087 m)
Località di partenza: Alpe Fumavecchia inferiore (Villarfocchiardo, To), 1416 m
Località di appoggio: Pian dell’Orso, 1850 m
Località di arrivo: Colle del vento, 2225 m / monte Salancia 2087 m
Dislivello totale: 1334 m
Difficoltà: E
Tempo di ascesa: 3 ore

Questa escursione è consigliabile farla nei mesi di maggio-giugno quando le temperature non sono ancora troppo elevate e la neve è ormai sciolta. Il colle del vento domina dai suoi 2225 metri la val Sangonetto e la val Gravio. Per arrivarci si possono seguire diversi itinerari, ma noi oggi siamo saliti partendo da Alpe Fumavecchia, un piccolo borgo sopra Villarfocchiardo.
Pian dell’Orso e il monte Salancia sono le altre due tappe della giornata. Giungere fino al pianoro è piuttosto semplice e questa è un’ottima meta anche per famiglie con bambini. Il sentiero 524 che collega pian dell’Orso ad Alpe Fumavecchia ha un dislivello di soli 400m e attraversa un bellissimo bosco composto da larici, pini, rododendri e mirtilli. Il percorso è molto ben segnalato, con tacche rosse e bianche, e passa vicino a enormi formicai composti da terra e aghi di pino brulicanti dei loro abitanti.
Come arrivare da Torino
Per raggiungere Villarfocchiardo da Torino potete scegliere di prendere l’autostrada del Frejus E70 per Bardonecchia (uscita Borgone) oppure la statale SS25 da Rivoli.
Arrivati a Villarfocchiardo bisogna prendere la strada che sale, con una serie di tornanti, verso la certosa di Monte Benedetto, passando attraverso le borgate Castellaro e di Mongirardo. Dopo circa 7 chilometri si arriva al bivio che porta alla certosa, volendo si potrebbe lasciare già qui la macchina e proseguire a piedi. In alternativa, dipende dal vostro grado di allenamento, si può proseguire e raggiungere l’Alpe Fumavecchia e Casotto di Fumavecchia al termine della strada.
L’itinerario verso colle del Vento
Lasciata la macchina ci siamo diretti verso Pian dell’Orso (1850 m) percorrendo il sentiero 524 della GTA. Per attraversare il bosco e raggiungere il pianoro si impiega circa 45 minuti. Qui il panorama si amplia e si può godere di una bellissima vista sulla val Susa a Nord e sulla val Sangonetto a sud. Nel 1841 Montabone Antonio ha fatto costruire in questo posto la chiesetta “madonna della neve”, ristrutturata nel 1999 dal priore Chiaberto Giulio.
Superato il pianoro ci dirigiamo verso il colle del vento. Una palina posta al colletto dell’Orso indica il percorso da seguire e il tempo di percorrenza, circa un ora e un quarto. Si tratta del sentiero 435 che taglia a mezza costa i pendii detritici pascolivi sui quali svetta il monte Salancia.
Dopo alcune centinaia di metri si arriva alla fontana di Nuna dove abbiamo fatto rifornimento delle borracce prima di proseguire.




Dopo circa un’ora di camminata siamo arrivati a Colle del Vento. Da qui lo spettacolo è da togliere il fiato. Verso valle si vede il lago Rosso e tutto intorno si possono ammirare, da sinistra verso destra, alcune vette del parco dell’Orsiera Rocciavrè: monte Rocciavrè (2778 m), punta Cristalliera (2801 m), punta Malanotte (2735 m), Punta Pian Paris (2742 m) e Punta il Villano (2663 m). Esse formano un anfiteatro naturale sulla val Gravio davvero fantastico.




A sinistra del colle si può arrivare a Punta Costabruna (2414 m), mentre a destra è presente il vicino monte Muretto (2282 m).
Nei pressi della croce bianca, oltre ad ammirare il paesaggio, ci siamo fermati a mangiare i nostri panini a base di affettati e formaggi accompagnandoli con una buona bottiglia di Primitivo.
Paghi dello spettacolo e sazi del pranzo ci siamo incamminati verso monte Salancia percorrendo il sentiero di cresta sulla destra del colle. Il percorso qui non è segnalato benissimo ma continuando a seguire la cresta si arriva al monte.
Qui sventola una bandierina su cui è scritto un detto degli Irochesi, popolazione di nativi americani che vive tra Canada e Stati Uniti: “La pace non è solo il contrario di guerra, non è solo lo spazio temporale tra due guerre… Pace è di più. È la legge della vita. È quando noi agiamo in modo giusto e quando tra ogni singolo essere regna la giustizia.”



Continuando a camminare lungo la cresta siamo tornati nuovamente a Pian dell’Orso. Da qui non resta che riattraversare il bosco per tornare al punto di partenza dove abbiamo lasciato la macchina.
Questa zona del parco dell’Orsiera Rocciavrè, come dice il nome della meta, è parecchio ventosa. Spesso si accumulano nubi basse che possono limitare la visuale rovinando la gita e aumentando il rischio. Il nostro consiglio è quindi quello di svolgere questa passeggiata quando le previsioni meteorologiche preannunciano una bella giornata di sole.
Siamo sicuri che il posto non vi deluderà! Buona gita!!
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