cascata di Massello
Escursioni in montagna

Cascata di Massello – Colle dell’Albergian

Località di partenza: Balziglia, 1380m (Città Metropolitana di Torino)
Località di arrivo: Colle dell’Albergian, 2710m
Dislivello: 1330m
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: 3,5 ore

La cascata di Massello, detta “pis”, è sicuramente una delle più belle cascate nei pressi di Torino, e più precisamente si trova nel vallone di Massello, in val Germanasca. La località di partenza dell’escursione di oggi è la borgata di Balziglia (1380m), dove, superato il ponticello, abbiamo lasciato la macchina. Da lì, ripercorrendo a piedi il ponte, sulla sinistra parte il sentiero n°216 (appartenente al circuito GTA) che conduce alla cascata.

Come arrivare da Torino

Per raggiungere questa meta, da Torino, si prende l’autostrada per Pinerolo (A55). Giunti al bivio tra la val Pellice (a sinistra) e le valli Chisone e Germanasca (a destra) occorre svoltare verso queste ultime proseguendo verso Perosa Argentina.

Da Perosa Argentina si gira a sinistra sulla statale SP169 verso Perrero. Superata questa ultima località si svolta a destra appena superato un ponte imboccando la SP170 in direzione Sausa di Pinerolo e Massello. La strada qui si fa più stretta e ci sono un po’ di tornanti, ma non temete perché è percorribile con qualsiasi automobile. Superato Massello continute a salire fino alla fine della strada, ovvero fino alla Borgata Balziglia. 

Prima tappa: cascata di Massello

Nella borgata c’è una bella fontana dove abbiamo riempito le boracce prima di inziare la salita. Il percorso è ben segnalato e il sentiero è facile da percorrere. Superate le case della borgata il sentiero sale rapido mantenendo il torrente sulla sinistra per poi ammorbidirsi attraversando i casolari di Ciampas e Ortiaré (1637m).

La camminata passa attraverso un bosco di faggi e larici per poi lasciare il posto ad una vallata larga che forma un magifico anfiteatro. Qui si possono avvistare diverse specie animali: caprioli, cervi, camosci, marmotte, stambecchi, lupi e rapaci. 

Sulla sinistra, al di là del torrente che scente impetuoso, si può ammirare la pineta verdissima e dopo circa un’ora e mezza di marcia si arriva al salto del Pis.

La cascata di Massello è imponente, con un dislivello di 150 m, ed è impossibile non fermarsi un po’ di tempo ad ammirarla e a scattare un po’ di foto. Oltre alla cascata ci sono poi una serie di torrenti e cascatelle che si dirigono verso valle e che contribuiscono a rendere il paesaggio molto suggestivo.

Continuando a salire, il sentiero piega poi sulla destra a formare un tornante. Da qui si può ammirare la cascata lateralmente e dall’alto.

Dopo una camminata durata circa 45 minuti siamo giunti al pianoro che sovrasta la cascata. Il posto è magnifico, la vallata è molto soleggiata e in estate vengono portate pecore e mucche al pascolo.

Volendo questo può essere considerato un bel punto di arrivo, si può stendere una coperta sull’erba e prendere il sole prima di tornare alla macchina seguendo il percorso a ritroso.

La salita verso il Colle dell’Albergian

I più allenati possono proseguire in due direzioni differenti: verso sinistra si può raggiungere il colle del Bet (sentiero 217, 2 ore) o il colle Arcano (sentiero 215, h 1.30), mentre a destra si sale verso il colle Albergian (sentiero 216, h 1.30).

Dato che la nostra meta finale è quest’ultimo colle, abbiamo preso il sentiero 216 che inizia a salire in maniera più ripida. Il tragitto passa vicino alcuni ruderi solitari di pietra probabilmente utilizzati in passato come stalle per gli animali da pascolo. 

La fatica ha iniziato a farsi sentire velocemente, dato il ripido pendio, ma usando i bastoncini come fossero piccozze abbiamo proseguito stringendo i denti.

Il paesaggio, da pascolo verde e fresco nei pressi della cascata, diventa man mano sempre più detritico e arido. 

Pian piano abbiamo raggiunto il colle a 2710 metri. Qui lo scenario è composto da una pietraia e le vette circostanti formano una vista meravigliosa.

Tornare a valle è sicuramente meno faticoso, paghi delle bellezze della natura che anche oggi abbiamo scoperto.

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