Altopiano dei 13 Laghi
Escursioni in montagna

Altopiano dei 13 laghi – monte Cialancia

Località di partenza: seggiovia Malzat (Ghigo di Prali), Bric Rond 2477 m

Località di arrivo: monte Cialancia 2855 m

Dislivello totale: 574 m

Difficoltà: E

Tempo in movimento: 7 ore

L’escursione di oggi è un percorso adatto a tutti, famiglie con bimbi comprese, il dislivello non è eccessivo ed è possibile godersi la montagna senza troppo sforzo. 

Dalla conca si possono poi raggiungere alcune cime percorrendo sentieri di media difficoltà ma comunque prestando una certa attenzione. Un consiglio spassionato è quello di munirvi di acqua già a valle in quanto sull’altopiano non troverete fontane e le zone d’ombra scarseggiano. Fatta questa premessa speriamo che il posto vi emozioni come ha emozionato noi e vi auguriamo una buona lettura.

Altopiano dei 13 Laghi

Informazioni e curiosità sull’altopiano dei 13 laghi

Per arrivare alla splendida conca dei laghi abbiamo preso la comoda seggiovia a due posti, restaurata nel 2005, che parte da Malzat (1490 m),frazione che dista pochi passi da Ghigo di Prali. È possibile acquistare il biglietto direttamente sul posto oppure on-line andando sul sito di praliskiarea.

Per arrivare fino alla quota di 2540 m è necessario prendere i due tronchi della seggiovia che conducono ai siti Alpet e Bric Rond. In alternativa è possibile salire anche a piedi utilizzando un sentiero che conduce a Bric Rond. Così facendo tuttavia il dislivello aumenta di circa mille metri e raggiungere il monte Cialancia diventerebbe un’impresa ardua.

Generalmente questa conca viene chiamata “dei 13 laghi”, in realtà sono una decina e alcuni di essi, a seconda della stagione, sono purtroppo prosciugati. Per arrivare a 13 bisogna contare anche il lago d’Envie e i due specchi d’acqua della conca Cialancia, tutti e tre in ogni caso visibili percorrendo l’itinerario che tra poco vi descriveremo.

Oltre alla fantastica esperienza di camminare tra queste bellezze naturalistiche, il luogo è anche testimone di diversi scontri militari avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Infatti qui sono state costruite una serie di piccole caserme in pietra, già in parte edificate alla fine dell’800, che portano il nome di “ricoveri Perrucchetti”. Per la cronaca, Giuseppe Domenico Perrucchetti è stato generale e senatore italiano alla fine dell’800, ed è considerato uno dei padri fondatori del corpo armato degli Alpini.

È molto suggestivo entrare dentro i ruderi di queste caserme e pensare a come dovesse essere la vita lì dentro ai tempi della guerra. Ancora oggi alle finestre si possono notare le persiane rivestite con lamine di ferro per non far penetrare i proiettili, mentre per terra si possono trovare reperti vari abbandonati sul luogo.

Oltre a queste abitazioni, nei pressi del lago Ramella sono presenti i resti di due cannoni militari utilizzati dalla 149ª batteria di artiglieria della Guardia alla Frontiera durante la battaglia delle Alpi Occidentali. Con questo nome si fa riferimento a tutti gli scontri avvenuti tra il Regno d’Italia e la Francia nel 1940, anno in cui l’Italia entrò in guerra al fianco della Germania nazista.

Come arrivare da Torino

Par raggiungere Ghigo di Prali, sito in val Germanasca, bisogna dirigersi verso Pinerolo. Da Torino è quindi necessario prendere la A55 e, come già descritto nella gita alla Cascata di Massello, proseguire verso Perosa Argentina. Qui la Domenica viene fatto un bel mercato dove è possibile rifocillarsi e acquistare salumi e formaggi, ottima carica per la camminata.

Da Perosa bisogna poi svoltare a sinistra verso Pomaretto e dopo circa 30 minuti di strada di montagna si arriva a Prali.

Itinerario dei 13 laghi

Diversi sono gli Itinerari che si possono seguire per visitare tutti i laghetti della conca. Durante l’escursione  potrete trovare le lettere A, B, C e D che identificano rispettivamente gli itinerari “Laghi e antiche leggende”, “Sul tetto della Conca”, “Vallone dei 13 laghi” e “Valdesi e luoghi del rimpianto”.

Noi abbiamo scelto di salire sul Monte Cialancia in modo da osservare l’altopiano dall’alto e visitare la conca di ritorno a valle per riprendere la seggiovia (percorso blu).

In alternativa è possibile seguire un altro percorso ad anello (traccia rossa) che vi permetterà di esplorare l’area senza affaticarvi troppo.

Una volta arrivati a Bric Rond abbiamo preso il sentiero B, a sinistra, in direzione passo di Cialancia e cappello d’Envie. Mantenendo il percorso sulla destra il sentiero 227 inizia a salire un po’ più ripidamente fino ad arrivare al lago Ramella (2586 m), anche conosciuto come il lago dei cannoni. Qui ci siamo fermati a riposare un attimo, tempo di fare due foto a questi cimeli di guerra e ai nevai che tentano di resistere al caldo di luglio.

Superato lo specchio d’acqua inizia un tratto un po’ più ripido, sentiero 205, che porta in circa 30 minuti al passo di Cialancia (2683 m), dove si connette il sentiero che giunge dall’omonima conca.

Da qui, sulla destra, parte il sentiero roccioso 201 diretto in cima al monte. È bene prestare un po’ di attenzione in questo tratto ed essere correttamente attrezzati per camminare in montagna. 

Dall’alto della pietraia sono visibili i due laghetti della conca Cialancia, uno dei quali ha al centro un isolotto ghiacciato. Da qui la vista è davvero magnifica, ma ancora non immaginavamo quanto potesse essere stupendo il panorama sull’altopiano una volta arrivati in cima.

Per raggiungerla bisogna lasciare il sentiero e seguire una debole traccia indicata da ometti di pietra sulla destra. 

La vista da monte Cialancia è unica. Non ci sono parole per descrivere  questo scenario naturale. A sinistra svettano il Monviso tra le nuvole e più vicino a noi il monte Cornour, anch’esso raggiungibile partendo dall’altopiano, mentre a valle i molteplici specchi d’acqua irrorano i pascoli verdi.

Qui ci siamo fermati un po’ di tempo, abbiamo fatto pranzo, scattato foto e ovviamente ci siamo rosolati un po’ al sole.

“Ma io mi sento uomo soltanto là dove il paesaggio è ancora quale la natura l’ha voluto” R. Messner.

Con questa frase, incisa sul contenitore che racchiude il quaderno delle firme degli escursionisti, abbiamo iniziato la discesa in direzione Lago Nero (2618 m).

Prima di tornare alla seggiovia abbiamo deviato a sinistra, dopo il Lago Verdi (2493 m), per scendere alle caserme Perrucchetti e passeggiare nella conca.

Per tornare a Bric Rond  abbiamo poi costeggiato il Lago dell’Uomo e preso il sentiero a mezza costa in leggera salita che sovrasta sulla destra il Lago Primo.

Oggi è stata una giornata rigenerante. Nell’arco di circa 7 ore siamo saliti sopra le nuvole, scoperto nuovi posti intrisi di storia e ci siamo goduti il silenzio e la natura della montagna.

Secondo noi questo è il modo perfetto per staccare dalla vita frenetica e dal caos della città. Voi cosa ne pensate?

Nei commenti potete scriverci per chiarire ogni vostro dubbio sulla gita o per condividere un vostro pensiero con noi.

Alla prossima gita!  

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